Page 7 - IANUS Diritto e finanza - Rivista semestrale di studi giuridici - N. 29 - giugno 2024 - Il diritto alla sostenibilità: strumenti giuridici della transizione ecologica
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IANUS n. 29-2024                    ISSN 1974-9805





                                            PRESENTAZIONE


                  Il numero di Ianus che questa pagina introduce al lettore si compone di una
               parte monografica dedicata ai temi della sostenibilità ambientale a cui segue una
               raccolta  di  saggi  che,  come  di  consueto,  conferma  la  natura  trasversale  e
               multidisciplinare della Rivista.
                  Riannodando le varie ragioni che hanno condotto i curatori a proseguire su un
               itinerario di indagine già esplorato nel precedente numero, vi è, anzitutto, la felice

               circostanza  dell’approdo al 2° ciclo del  dottorato  in Diritto  e  Management  della



               Sostenibilità. Si tratta di un importante traguardo raggiunto dal Disag che intorno
               al paradigma della “sostenibilità” ha individuato un convincente trait d’union tra le
               individuali linee di ricerca dei suoi docenti e di cui il Seminario di Dipartimento
               svoltosi  ad  ottobre,  intitolato  “Le  sfide  della  sostenibilità.  Profili  aziendali  e
               giuridici”, ha costituito un primo significativo momento di confronto.
                  Sollevando  lo  sguardo  dall’osservatorio senese,  la  presentazione  del  presente

               numero si colloca, però, in un contesto nel quale si manifestano segnali ambivalenti
               sulla tenuta del sostegno politico intorno agli obiettivi della sostenibilità.
                  Sia  a  livello  nazionale  che  sovranazionale,  il  giurista  assiste  al  crescere  di
               cospicue  frange  revisionistiche  la  cui  fortuna  elettorale  si  fonda  anche  sulla

               propensione  ad  etichettare  gli  obiettivi  sottesi  al  Green  new  deal  come “follie”,  in
               forza della considerazione, di sicura resa mediatica, che i maggiori costi sopportati
               da imprese e consumatori mineranno la competitività del mercato europeo.
                  A  questa  nuova  tendenza  politica  il  diritto  non  è  impermeabile.  Se  è  vero
               che,  dopo  ben  due  anni  di  gestazione,  è  intervenuta  l’approvazione  della
               direttiva  2024/1760/UE  del  13  giugno  2024  sulla  c.d.  Corporate  Sustainability
               Due Diligence (CSDDD), è altrettanto vero che ciò è stato reso possibile al prezzo
               d’importanti rimaneggiamenti rispetto alla più ambiziosa proposta iniziale.
                  Cosicché,  nel  coordinare  la  parte  monografica  della  Rivista,  chi  aveva  colto  la
               consuetudine della pubblicazione come opportunità per consolidare il perimetro di
               ricerca intrapreso, si trova oggi ad interpretarlo anche come occasione per affermare
               la responsabilità culturale di difenderne la legittimità scientifica.
                  Nel  quadro  di  una  presentazione  in  cui lo sguardo  posato  sui  saggi  assume
               necessariamente  carattere  panoramico,  si  consegna  al  lettore  una  domanda
               ineludibile:  chi  “deve”  assumersi  i  costi  della  sostenibilità?  Si  tratta  di  una
               domanda   di  “giustizia”  redistributiva  sinora  elusa  dalla propensione  teorica  a


               calare  un  “velo di  ignoranza” sui  costi  ambientali (e  sociali)  connessi  alla

               produzione  industriale,  affinché  il prezzo  possa  fungere  da strumento  ottimale
               di  allocazione  delle risorse  nel  gioco della concorrenza.  Sennonché,  compreso
               che la retorica del “prezzo più  basso”,  quale sintomo  di  un  mercato  efficiente,

               ha sin qui significato caricare sulle spalle delle generazioni future i costi (sociali

               e) ambientali  della  produzione  materiale,  il  paradigma  della  sostenibilità



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