Page 18 - IANUS n. 27 - L’ECONOMIA DEGLI INTANGIBILI E LE SUE REGOLE. UN DIALOGO INTERDISCIPLINARE - Atti del Convegno del Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici dell’Università degli Studi di Siena (20-21 ottobre 2022)
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UGO PAGANO





               tribunali crearono una nuova tipologia di proprietà intellettuale che cancellava
               le vecchie nozioni di indipendenza artigianale. Le recenti controversie sui non-
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               compete  agreements ,  che  addirittura  impediscono  ai  dipendenti  di  impiegarsi
               nelle imprese rivali, costituiscono l’ultimo episodio di questa serie di conflitti.
                  I  segreti  industriali  non  permisero  tuttavia  di  integrare  la  conoscenza  nel
               capitale privato delle imprese nello stesso modo in cui erano stati integrati la terra
               e le macchine. Essi, infatti, non riuscivano a garantire l’appropriazione esclusiva
               dei benefici economici dell’innovazione perché questi ultimi   tendono a svanire
               nel  momento  in  cui  la  conoscenza  tecnologicamente  rilevante  diviene
               pubblicamente  accessibile.  Inoltre,  la  legislazione  degli  Stati  Nazionali  non
               permetteva di fare rispettare i segreti industriali al di fuori della loro giurisdizione
               - un limite che caratterizzava anche l’attribuzione di diritti di monopolio con
               validità limitati ai singoli stati nazionali.
                  Una completa integrazione della conoscenza nel capitale è avvenuta molto più
               di recente, quando, grazie al WTO e agli accordi TRIPS del 1994, i monopoli
               intellettuali hanno acquisito un’adeguata protezione con valenza globale, in virtù
               delle  sanzioni  garantite  da  un  organismo  internazionale.  Da  quel  momento,
               grazie a un ordinamento economico globale che costituisce la quintessenza del
               neoliberalismo,  i  monopoli  intellettuali,  alla  pari  dei  diritti  sulla  terra  e  sui
               macchinari, sono diventati diritti erga omnes. Anche il modo di riferirsi ad essi ha
               risentito  di  questo  nuovo  status:  i  monopoli  sono  infatti  diventati  diritti  di
               proprietà intellettuale con una terminologia che riecheggia i diritti di proprietà
               definiti  su  terra  e  capitale.  Ma  per  comprendere  come  si  sia  arrivati  sia  alla
               coniazione di questo nuovo termine sia alle istituzioni che lo sostengono bisogna
               partire da un periodo precedente in cui non vi erano ancora diritti di proprietà
               intellettuali globali ma semplicemente monopoli nazionali.


               4. Dai monopoli nazionali ai diritti di proprietà intellettuale

                  In  passato  i  brevetti  erano  visti  come  dei  diritti  di  monopolio  e  stava  alle
               autorità dei singoli Stati bilanciarne i vantaggi e gli svantaggi. Si pensi che in Italia
               i brevetti sui farmaci erano proibiti e fu la Corte costituzionale con la sentenza del
               9  marzo  1978,  n.  20,  a  segnare  il  cambio  di  orientamento,  dichiarando
               l’incostituzionalità di questa norma e quindi aprendo la strada alla creazione del
               brevetto in campo farmaceutico nel nostro paese. La Corte accolse l’osservazione
               che  il  divieto  «intralcerebbe  la  ricerca  scientifica  e  tecnica  nel  campo  dei





                  7   Cfr.  CHOTINER,  What  a  Ban  on  Non-compete  Agreements  Could  Mean  for  American  Workers.
               Companies often prevent employees from joining rivals. The Biden Administration wants that to end, in The
               New Yorker, January 10, 2023.

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