Page 20 - IANUS n. 27 - L’ECONOMIA DEGLI INTANGIBILI E LE SUE REGOLE. UN DIALOGO INTERDISCIPLINARE - Atti del Convegno del Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici dell’Università degli Studi di Siena (20-21 ottobre 2022)
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UGO PAGANO





               trascurabili  rispetto  a  quella  incentivata  mediante  l’attribuzione  di  monopoli
               privati.
                  In  ogni  caso,  la  sentenza  della  Corte,  eliminando  il  divieto  di  brevetti  su
               farmaci,  adeguava  la  legislazione  italiana  a  quella  prevalente  a  livello
               internazionale che dava di solito agli Stati il compito di bilanciare i vantaggi e
               svantaggi  dei  brevetti.  Questo  bilanciamento,  che  veniva  spesso  fatto  anche
               nell’ottica di  proteggere l’industria  nazionale,  costituiva  spesso  un  ostacolo  al
               commercio internazionale.  I  brevetti  venivano  ancora  visti  come  dei  diritti  di
               monopolio e, come per i monopoli naturali, dovuti a economie di scala e di scopo,
               si tenevano presenti anche i loro svantaggi.
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                  Questa situazione cambia radicalmente nella seconda metà degli anni ’90 . La
               fine della guerra fredda rende possibile la trasformazione da monopoli nazionali
               in monopoli globali sulle conoscenze che assumono così caratteristiche simili alla
               proprietà di un terreno in quanto valgono erga omnes.  Trasformati in diritti di
               proprietà intellettuale i monopoli non sono visti come un ostacolo al commercio
               internazionale. Anzi il loro rispetto viene visto come una condizione necessaria
               per poter partecipare agli scambi internazionali.
                  Per le sue dirompenti implicazioni sui rapporti sociali ed economici, la diffusa
               privatizzazione  degli  intangibili  è  stata  paragonata  alla  enclosures  delle  terre
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               verificatasi agli inizi della rivoluzione industriale . Tuttavia, la privatizzazione
               degli intangibili impone limiti ben più vasti alle libertà altrui della privatizzazione
               delle terre. Un diritto di proprietà su una terra limita le libertà altrui relativamente
               a uno spazio fisico limitato usufruibile simultaneamente da poche persone e ha
               effetto solo sulle persone che frequentano una certa area. Il diritto di proprietà su
               una tecnologia limita le libertà delle persone in ogni parte del mondo. Il primo
               tipo di diritto esclusivo può essere fatto rispettare anche da uno Stato nazionale
               molto piccolo mentre il rispetto del secondo richiede degli accordi e istituzioni a
               livello globale.
                  Pochi di noi considererebbero il diritto esclusivo di cucinare gli spaghetti alla
               carbonara come a un qualcosa di assimilabile alla proprietà di un terreno, di una
               automobile  o  di  una  macchina  utensile.  Si  tratterebbe  solo  di  un  ingiusto
               monopolio. Naturalmente, altri monopoli possono trovare giustificazioni molto
               più solide, ma pur sempre di monopoli si tratta e il termine proprietà intellettuale
               che ha avvicinato i diritti esclusivi sulla conoscenza alle forme tradizionali della
               proprietà  privata  costituisce  una  recente  innovazione  linguistica  abbastanza
               fuorviante.
                  Le tappe che ci hanno portato a questo cambiamento, che non è solo di natura
               linguistica, sono molteplici. Il suo avvento è stato preceduto da un cambiamento
               della visione dei monopoli e del concetto di proprietà. Si è sempre più trascurato

                  11  Su questa mutazione del capitalismo cfr. PAGANO, The Crisis of Intellectual Monopoly Capitalism,
               in 38 Camb. J. Econ., 2014, 1409 ss.
                  12  Cfr. BOYLE, The Second Enclosure Movement and the Construction of the Public Domain, in 66 Law
               Contemp. Probl., 2003, 33 ss.

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