Page 17 - Kathryn Gwiazdon - Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e la “crisi di identità” degli ordinamenti giuridico-politici mondiali
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IANUS n. 28-2023                       ISSN 1974-9805





               non gradite agli Stati. Per questo chiesero alla comunità globale di “ricordare la
               propria umanità e dimenticare il resto” quando si stavano consolidando i due
               blocchi politici delle potenze nucleari .
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                  Il documento che contiene gli SDG garantisce anche che gli Stati “attueranno”
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               l’Agenda 2030 . Tuttavia, essi non hanno riconosciuto carattere vincolante né
               all’Agenda né agli SDG al contrario di quanto accade quando assumono obblighi
               nel  settore  del  commercio  e  dell’economia.  Si  può  solo  supporre  che  non
               l’abbiano  resa  vincolante  perché  gli  Stati  che  possono  controllare  i  negoziati
               internazionali  e  avere  diritto  di  veto  non  erano  interessati  a  farlo.  Ecco  un
               ulteriore elemento che conduce alla crisi della governance globale.
                  Lo stesso linguaggio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è inadeguato: si
               evita  di  usare  parole  forti  e  di  empowerment,  le  emozioni  e  le  passioni  che
               ispirano  e  costruiscono  la  solidarietà.  In  effetti,  è  l’emozione  che  guida  i
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               movimenti  e  le  norme  di  fronte  all’ingiustizia .  Povertà,  fame,  sete,
               inquinamento, depravazione, violenza, esclusione - tutto ciò che gli SDG sperano
               di  affrontare  -  è  un  tentativo  di  correggere  e  superare  l’ingiustizia  e  i  sistemi
               ingiusti.  Invece  di  parole  di  potere,  verità  e  onestà,  il  documento  utilizza  un
               linguaggio che evidenzia e perpetra la disconnessione tra il mondo amorfo della
               governance  globale  e  le persone reali  che  subiscono  i  danni.  Anche  la parola
               “sostenibilità” è un termine politico che non suscita forti emozioni. Dopotutto,
               cosa significa sostenere? Sarebbe auspicabile che i leader mondiali proclamassero
               coraggiosamente  che  il  razzismo  nuoce,  il  sessismo  nuoce,  il  patriarcato  e  la
               misoginia  nuocciono,  il  nazionalismo  bianco  nuoce,  gli  estremisti  religiosi
               nuocciono,  l’odio  nuoce,  la  vendita  di  armi  nuoce,  la  ricchezza  nuoce,  il
               capitalismo nuoce, la crescita nuoce, lo sviluppo nuoce. Un simile linguaggio
               sarebbe più comprensibile e motivante per la popolazione comune che deve essere
               guidata verso uno sviluppo sostenibile e una società giusta.
                  In conclusione, gli SDG non sono all’altezza dei loro nobili obiettivi poiché
               non riescono ad affrontare le persone, i principi ed i sistemi nocivi che hanno
               causato le crisi che tali obiettivi dovrebbero risolvere. Al contrario, offrono ancora
               un altro esempio del fallimento dei leader mondiali nell’impegno verso un dialogo
               serio e critico necessario per la sostenibilità: un dialogo sulle interazioni e non
               sulla concorrenza, un dialogo sui limiti e non sul potere sovrano. Non esiste un
               discorso  serio  sulla  responsabilità  poiché  i  molti  governi  sanno  che  sarebbero
               ritenuti  responsabili.  Mancano  soluzioni  di  riconciliazione  e  riparazione  dei
               danni perché molti Stati sanno che dovrebbero essere loro a riparare tali danni.
               Quindi,  non  è  possibile  avere  una  dichiarazione  di  principi  che  promuova  i

                  36  The Russell- Einstein Manifesto, 1955, in www.un.org/en/about-us/un-charter.
                  37  UN General Assembly Resolution, Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development.
               Res.   A/70/1   https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/N15/291/89/PDF/
               N1529189.pdf?OpenElement (ultimo accesso 3 dicembre).
                  38  NUSSBAUM, Political Emotions: Why Love Matters for Justice. Cambridge, MA, in The Belknap
               Press of Harvard University Press, 2013.

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