Page 39 - IANUS n. 27 - L’ECONOMIA DEGLI INTANGIBILI E LE SUE REGOLE. UN DIALOGO INTERDISCIPLINARE - Atti del Convegno del Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici dell’Università degli Studi di Siena (20-21 ottobre 2022)
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IANUS n. 27-2023                       ISSN 1974-9805





               inventare, ed a portare le loro invenzioni sul mercato. L’artificiosa mercificazione
               delle invenzioni, e degli intangibles più in generale, comporta perciò, come ho
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               detto, una insolubile confusione tra profitto e rendita .
                  In definitiva, il modello dominante che afferma la necessità di premiare con
               profitti  di  tipo  monopolistico  l’attitudine  innovativa  delle  imprese,  accetta
               esplicitamente la possibilità che le imprese in questione ottengano remunerazioni
               superiori a quelle corrispondenti al costo di produzione o al costo opportunità. Se
               questo  modello  viene  esteso,  come  è  spesso  accaduto  di  recente  nel  diritto
               antitrust, alla valutazione di tutti i rapporti concorrenziali, l’intreccio tra rendita
               e profitto finisce per diventare una caratteristica dell’intero sistema .
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               5. Un problema ineludibile: chi paga i costi dell’innovazione?

                  Un ultimo rilevo riguarda il modo in cui viene di solito impostato il problema
               del rapporto tra progresso tecnico e protezione brevettuale delle invenzioni. Nella
               corrente  impostazione  del  problema  il  contrasto  tra  l’esigenza  di  non
               compromettere  eccessivamente  il  processo  concorrenziale,  e  l’esigenza  di
               incentivare  il  progresso  tecnico  concedendo  monopoli  agli  inventori,  viene
               presentato (quando viene riconosciuto esistente) come una sorta di “naturale” ed
               inevitabile trade-off, che riguarda la società nel suo complesso, come se la società
               fosse  un  singolo  individuo.  Il  problema  viene  perciò  focalizzato  sul  calcolo
               dell’utilità complessiva che può essere ricavata dall’una o dall’altra scelta. Alla
               fine, sembra che si tratti solo di stabilire se i vantaggi in termini di progresso
               tecnico assicurati da una più intensa protezione del monopolio brevettuale sono
               superiori  agli  svantaggi  che  derivano  dalla  corrispondente  diminuzione  della
               concorrenza, o se è vera l’ipotesi contraria.
                  Presentato in questo modo, il problema finisce per apparire simile a quelli che
               un soggetto incontra in una infinità di situazioni in cui per ottenere qualcosa deve




                  36   Con  più  anodino  linguaggio  è  stato  osservato  che  «the  conceptual  distinction  between
               monopoly rents and the factor share of intangibles may be hard to disentangle». Così CROUZET et
               al., The Economics of Intangible Capital, in 36 J. Econ. Perspect., 2022, 43.
                  37  Molte decisioni (ad es., quelle che applicano il c.d. “as efficient competitor test”, cfr. in argomento
               DENOZZA, Consumer welfare e shareholder value) con la scusa di premiare l’efficienza, finiscono in realtà
               per assicurare alle imprese dominanti una vera e propria rendita a scapito dei consumatori. Ad es., la
               possibilità  di  praticare  sconti  di  fedeltà,  con  conseguente  induzione  delle  imprese  intermedie,  a
               rifornirsi solo dal fornitore che applica sconti, assicura a quest’ultimo la possibilità di consolidare il
               suo dominio e fa sì che i consumatori siano privati della possibilità di scegliere tra prodotti finali con
               componenti  del  produttore  che  applica  gli  sconti  e  componenti  di  altre  marche.  Nessuno  vuole
               impedire riduzioni generalizzate dei prezzi. Non si vede invece perché si debba pagare una rendita
               consentendo al produttore presunto maggiore efficiente, di fare sconti di fedeltà solo a chi si rifornisce
               in esclusiva da lui. Con riferimento al noto caso Intel, cfr. COLE, There is no “more economic approach”,
               disponibile all’indirizzo https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=4199620.

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