Page 7 - Emanuela Orlando - Sviluppo sostenibile, catene di valore e responsabilità ambientale di impresa: evoluzione del quadro normativo a livello internazionale e prime riflessioni sui nuovi sviluppi in diritto UE
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IANUS n. 28-2023 ISSN 1974-9805
luce la disconnessione tra la realtà societaria e gli obiettivi ambientali e di sviluppo
sostenibile, nonché tra diritto societario e diritto ambientale.
Il secondo ordine di difficoltà attiene alla discrepanza tra il raggio d’azione
globale in cui si muovono le società multinazionali e i limiti giurisdizionali dei
sistemi giuridici nazionali. In altre parole «l’impresa si presenta
internazionalizzata nel suo campo d’azione, mentre appare “nazionalizzata” con
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riferimento ai regimi giuridici applicabili» , per cui si crea un divario tra «la
dimensione transnazionale dei suoi traffici, a fronte dell'integrazione funzionale
tra segmenti del processo produttivo distribuiti a livello globale, e la dimensione
nazionale delle norme applicabilità ciascuna delle entità che la compongono» .
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In questo contesto, la possibilità per gli ordinamenti giuridici nazionali di
regolamentare in maniera comprensiva le attività delle imprese multinazionali
incontra diversi ostacoli di natura sia giuridica che politica relativi all' esercizio di
una competenza giurisdizionale extraterritoriale. Nonostante recenti sviluppi
indicanti un approccio più flessibile alla territorialità della competenza legislativa
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e giurisdizionale , soprattutto quando esercitata in nome di un interesse
comune , queste problematiche hanno nondimeno contribuito a rallentare
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l’affermazione di legislazioni e standard di condotta vincolanti relativamente all’
operato delle società multinazionali a livello globale.
Se, infine, si esamina la questione da un punto di vista del diritto
internazionale, uno dei problemi principali è rappresentato dalla concezione
tradizionale incentrata sull’idea dello stato quale attore e soggetto principale e
come tale destinatario primario di obblighi e responsabilità . In questa
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prospettiva, la regolamentazione delle imprese avviene necessariamente
attraverso un approccio indiretto secondo cui spetta allo stato assicurare il rispetto
https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=2610583. Come vedremo questa
impostazione comincia a essere riflessa, a trovare applicazione attraverso una serie di recenti
interventi legislativi volti a integrate obiettivi e considerazioni ambientali e sociali all'interno
dell'operato e della governance societaria (vedi infra sezione 5 e seguenti di questo contributo,).
12 BRINO, Imprese Multinazionali e diritti dei lavoratori tra profili di criticità e nuovi “esperimenti” regolativi,
in Diritto delle Relazioni Industriali, 2015, 9 https://core.ac.uk/download/pdf/147688152.pdf
13 id
14 KRISCH, Jurisdiction unbound: (extra)territorial regulation as global governance, in European Journal
of International Law, 2022, 481.
15 RYNGAERT, Selfless intervention: the exercise of jurisdiction in the common interest, Oxford, 2020,
144: «[T]he globally harmful character of particular conduct, while not in itself authorizing the
exercise of extraterritorial jurisdiction, should guide the application of existing principles of
jurisdiction. This may mean that if the objective of a jurisdictional assertion is to protect global
values or the common interest, a tenuous territorial link can suffice, and even that states may be
under an obligation to exercise jurisdiction on the basis of existing permissive principles».
16 FRANCIONI, Alternative perspectives on international responsibility for human rights violations by
multinational corporations in BENEDEK, DE FEYTER e MARELLA (a cura di) Economic Globalisation and
Human Rights, Cambridge, 2007, pp. 254-60; DE JONGE, Transnational corporations and international
law: bringing TNCs out of the accountability vacuum, in Critical Perspectives on International Business, 2011,
67-68.
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