Page 3 - Celeste Pesce - La rilevanza giuridica dell’obiettivo della neutralità climatica nell’Unione europea
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IANUS n. 28-2023         ISSN 1974-9805





                       LA RILEVANZA GIURIDICA DELL’OBIETTIVO DELLA
                                                                                  °
                       NEUTRALITÀ CLIMATICA NELL’UNIONE EUROPEA
                                              Celeste Pesce

                              Professoressa Associata di Diritto dell’Unione europea
                                  Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

                  L’obiettivo della neutralità climatica nel territorio dell’Unione entro il 2050, e, prima ancora, la riduzione
               delle  emissioni  nette  di  gas  a  effetto  serra  di almeno  il  55%  entro  il  2030,  sancito  dal  regolamento
               (UE) 2021/1119, resta indiscusso e condiviso in seno all’Unione in ragione dalla sua obbligatorietà per le
               autorità,  nazionali  ed  europee,  interessate.  Il  testo,  pure  assumendo  le  vesti  del  regolamento  direttamente
               applicabile e vincolante, si è, da subito, rivelato un atto programmatico che, basato sull’esercizio concorrente
               della  competenza  ambientale  nel  contesto  regionale  dell’Unione  europea,  chiama  i  livelli  nazionali  e
               sovranazionali  a  forme inedite di sinergia, inaugurando quella che, a nostro avviso, configura la sussidiarietà
               climatica. Il contributo propone un’analisi delle maggiori criticità delle scelte operate nel regolamento che, se,
               da  un  lato,  avvicinano  l’Unione  e  i  suoi  membri  alla  neutralità  climatica,  dall’altro,  possono  minarne  la
               realizzazione, a causa delle prevedibili difficoltà attuative legate agli oneri sostanziali che gravano sui livelli
               nazionali e di talune debolezze del testo.

                  The objective of climate neutrality in the European Union by 2050, and, before that, the reduction of net
               greenhouse  gas  emissions  by  at  least  55%  by  2030,  enshrined  in  Regulation  (EU)  2021/1119,
               remains undisputed and shared within the Union due to its obligatory nature for the national and European
               authorities concerned.  The  legal  act,  despite  being  a  directly  applicable  and  binding  regulation,  seems  to
               be  rather  a programmatic  act  which, based  on the  concurrent  environmental  competence  of  the  European
               Union  and  its  Member  States,  calls  national  and  supranational  levels  to  an  unprecedented  synergy,
               inaugurating what, in our opinion, constitutes climate subsidiarity. The contribution proposes an analysis of
               the major critical issues of the regulation, which, on the one hand, may bring the Union and its Member
               States  on  the  path  towards  climate  neutrality,  on  the  other  hand,  can  undermine  the  achievement  of  this
               objective, due to the foreseeable difficulties in its implementation caused by the substantial burdens placed on
               the national levels and by certain weaknesses in its text.


               Sommario:
               1. Introduzione
               2. I profili essenziali della governance climatica dell’Unione
               3. Il monitoraggio della Commissione sulla neutralità climatica
               4. Il dialogo con la comunità scientifica e con la collettività tra criticità e margini evolutivi
               5. L’obbligo climatico dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea
               6. Considerazioni conclusive












                    Saggio sottoposto a double-blind peer review.


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