Page 9 - Alessandro Pelizzon - La “personalità ambientale”: un nuovo principio di diritto per la giustizia climatica?
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IANUS n. 28-2023 ISSN 1974-9805
Chippewa, che garantisce diritti, legalmente garantiti, al manoomin, o riso
selvatico.
Nel 2009, la comunità internazionale ha fatto eco allo slancio nazionale, con
le Nazioni Unite che hanno proclamato il 22 aprile la “Giornata internazionale
della Madre Terra” e hanno istituito il programma “Harmony with Nature”
all’interno dell’Assemblea Generale. Allo stesso tempo, la società civile si è
mobilitata con entusiasmo: nel 2010 è stata costituita l’Alleanza Globale per i
Diritti della Natura, che ha sostenuto la creazione del primo Tribunale per i Diritti
della Natura nel 2014.
Guidati da iniziative costituzionali e legislative in tutto il mondo, numerosi
casi sono stati portati avanti con successo. Dal caso Vilcabamba, il primo caso al
mondo in cui sono stati riconosciuti i diritti della Natura, l’Ecuador ha visto
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decine di casi risolti a favore dei diritti costituzionali della Natura , culminati
nella recente controversia discussa dalla Corte Costituzionale– la più alta corte
ecuadoriana – sull’applicazione delle disposizioni della sezione della
Costituzione intitolata “Diritti della Natura” per bloccare le concessioni
minerarie nella foresta pluviale protetta di Los Cedros, controversia in cui, fra gli
amici curiae, possono essere annoverati scienziati di fama mondiale come Jane
Goodall, E. O. Wilson e più di 1200 colleghi da tutto il mondo. Nel 2017, l’Alta
Corte dell’Uttarakhand, in India, ha emesso due sentenze che hanno riconosciuto
la personalità giuridica ai fiumi Gange e Yamuna e ai loro affluenti, nonché ai
loro ghiacciai, laghi, aria, prati, valli, giungle, foreste, zone umide, praterie,
sorgenti e cascate. Nel 2016, la Corte costituzionale della Colombia ha
riconosciuto il fiume Atrato come entità giuridica e soggetto di diritti, che è
rappresentato, da allora in poi, da una commissione di custodi del fiume Atrato
(comisión de guardianes del río Atrato), composta da un rappresentante del Governo
colombiano e un rappresentante nominato dalle comunità Indigene e afro-
colombiane locali. Una serie di casi successivi in diversi tribunali colombiani ha
dato origine a decisioni simili, che hanno riconosciuto varie parti della Colombia
– come il bacino amazzonico colombiano, il Páramo a Pisba (un ecosistema
andino elevato) e alcuni fiumi – come soggetti di diritti. Nel 2019, la Divisione
dell’Alta Corte della Corte Suprema del Bangladesh ha emesso un’altra decisione
storica, garantendo protezione legale a tutti i fiumi del Bangladesh garantendo
loro la personalità giuridica.
È indubbio che la velocità con cui una giurisprudenza ecologica è andata
emergendo negli ultimi dieci anni, come esemplificato dal movimento, in rapida
crescita, per i diritti della Natura, ha pochissimi paralleli nel mondo giuridico
contemporaneo. Ciò offre, a coloro che sono coinvolti nel perseguimento della
giustizia climatica e ambientale, grandi speranze, suggerendo la possibilità che il
cambiamento normativo possa essere in grado di tenere il passo (e forse
19 KAUFFMAN e MARTIN, Can Rights of Nature Make Development More Sustainable? Why Some
Ecuadorian lawsuits Succeed and Others Fail, in 9 World Development, 2017, 92 130-142.
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