Page 13 - Alessandro Pelizzon - La “personalità ambientale”: un nuovo principio di diritto per la giustizia climatica?
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IANUS n. 28-2023 ISSN 1974-9805
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comunitario” dedicato alla “gestione integrale dei sistemi di vita ”. Tuttavia,
nonostante il percorso boliviano leggermente diverso, la prima fase del
movimento è stata senza dubbio contrassegnata da una chiara attenzione
all’estensione dei diritti al mondo non umano, con tutte le critiche comunemente
avanzate all’interno del più ampio discorso sui diritti.
Sebbene molte discussioni sulla Natura, la portata e l’applicabilità (e persino
fattibilità) dei diritti della Natura siano certamente ancora in primo piano nel
dibattito attuale all’interno del movimento, pochi anni dopo l’introduzione della
Costituzione di Montecristi, l’attenzione si è notevolmente spostata da un focus
sui diritti a quello sui titolari dei diritti. Anticipato dall’approvazione in Nuova
Zelanda del Te Urewera Act del 2014, che ha trasformato un parco nazionale in
una “entità giuridica” gestita da un nuovo organo, il Te Urewera Board, il
cambiamento è stato pienamente realizzato con l’entrata in vigore del Te Awa
Tupua Act nel 2017.
Come accennato in precedenza, la legge neozelandese dichiara esplicitamente
il Te Awa Tupua come persona giuridica, con «all [attendant] rights, powers, duties,
and liabilities» . Nel 2017, quindi, l’attribuzione della personalità giuridica alle (o
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il riconoscimento delle) entità naturali è stata senza dubbio al centro
dell’attenzione e ha catturato l’immaginazione del mondo giuridico, come
esemplificano gli esempi immediatamente successivi – e già citati – in India,
Colombia e Bangladesh (per citare i più importanti). È interessante notare che i
fiumi sembravano – e sembrano tuttora – essere il fulcro principale di questa fase,
forse perché, come scrive Mari Margil, sono le arterie della terra, e fonte di vita per
l’umanità , o forse perché, in quanto entità naturali, la loro dimora ripariale è
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chiaramente delimitata – dalla sorgente all’estuario – e quindi più facilmente
trattabile rispetto alle entità naturali meno individuabili geograficamente.
Qualunque sia la ragione della centralità dei fiumi all’interno di questa
seconda fase del movimento, le categorie giuridiche utilizzate hanno dato luogo
a una serie di critiche, sia sotto forma di risposte giurisprudenziali sia di commenti
più articolati. Queste critiche costituiscono uno dei due pilastri della terza fase del
movimento, quella attualmente in corso, ossia quella in cui l’estensione delle
categorie giuridiche esistenti al mondo naturale viene presa in esame, messa in
discussione e, infine, criticata, aprendo così il discorso a nuove possibilità.
29 ZAMBRANA-FLORES, Mother Earth approach in the implementation of Education and Climate
Change, in UN Harmony with Nature program, 2020.
30 Te Awa Tupua Act 2017, cfr, s 14(1).
31 MARGIL, Now rivers have the same legal status as people, we must uphold their rights, in The Guardian,
2017: <https://www.theguardian.com/global-development-professionals-
network/2017/apr/21/rivers-legal- human-rights-ganges-whanganui>. In originale: «are the arteries of
the earth, and lifelines for humanity and millions of other animals and plants».
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