Page 11 - Elisabetta Montanaro - Brevi riflessioni sul fallimento della Silicon Valley Bank
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IANUS n. 26-2022 ISSN 1974-9805
SVBFG che la gestione del rischio di liquidità era insufficiente. I rating non
vennero neppure modificati anche se una verifica ispettiva ad ampio spettro
condotta nel maggio 2022 aveva identificato molteplici debolezze nei
sistemi di controllo dei rischi e nella capacità del management di risolverli.
Il Rapporto sottolinea che, di norma, quando un profilo viene giudicato
Deficient-1, le autorità di vigilanza si sarebbero dovute attivare con una
procedura che vincolasse la banca a risolvere i problemi nelle modalità
definite in un Memorandum of Understanding (MOU). La redazione del
MOU, iniziata nell’agosto 2022, non era ancora terminata al momento del
fallimento di SVB. Inoltre, gli ispettori della vigilanza avevano già informato
la FED agli inizi del mese di dicembre 2022 che SVBGF non era pronta ad
affrontare uno scenario di recessione, avendo subito un deflusso di depositi
pari a $ 49 miliardi, circa il 12.5% del totale (39-44).
3. Il Rapporto evidenzia le specifiche debolezze della vigilanza facendo
riferimento a specifiche aree di valutazione. In particolare, con riferimento
al rischio di liquidità, il Rapporto informa che già da novembre 2021 la
vigilanza aveva evidenziato che SVBFG aveva seri problemi di liquidità e
che ne aveva informato il management, senza tuttavia preoccuparsi di
controllare che la banca risolvesse i problemi. Sottolinea, allo stesso tempo,
la non coerenza fra i rating attribuiti alla liquidita (sempre soddisfacenti) e
i risultati delle ispezioni. Facendo seguito alle indicazioni della vigilanza
solo nell’estate del 2022 la SVBFG ha effettuato uno stress test interno, per
effetto del quale si evidenziava un deficit di liquidità nell’orizzonte di 90
giorni pari a $ 4 miliardi: nonostante ciò ancora una volta il rating non
venne ridotto. Di questo problema aveva discusso il Consiglio di
Amministrazione del novembre 2022 che, per risolvere il problema, decide,
fra l’altro, di modificare i criteri di redazione degli stress test (58). Tutto ciò
era noto alla vigilanza, che ha tuttavia mantenuto un orientamento
accomodante, nonostante la rapida crescita di SVBFG e le molteplici
evidenze sui suoi problemi di liquidità (51-60).
4. Altrettanto interessanti sono i profili che emergono con riferimento al
rischio di tasso di interesse e dell’impatto che questo ha sul capitale .
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SVBFG non usava la metrica dell’EVE e si limitava a stimare gli effetti
del rischio di interesse sul margine di interesse, secondo una logica di
massimizzazione del profitto a breve termine. Data la sua struttura
patrimoniale, un aumento dei tassi di interesse avrebbe migliorato il
margine di interesse e quindi la redditività. Di conseguenza, all’inizio del
22 La metrica utilizzata normalmente è quella basata sul Economic Value of Capital (EVE): consiste
nella stima delle perdite a carico del capitale derivanti dalla variazione dei flussi di cassa originati
dalle attività e dalle passività (la cui differenza è misurata dal capitale) per effetto di variazioni
avverse dei tassi di interesse di +/- 100, 200 p. b). Ovviamente, per essere attendibile la stima deve
fare ipotesi corrette, in particole con riferimento alle passività e alla loro sensibilità alle variazioni
dei tassi di interesse.
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