Page 34 - Marilena Rispoli Farina - Quali lezioni dalle crisi bancarie di marzo? Crolli, timori e riforme
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MARILENA RISPOLI FARINA
dare tempestiva comunicazione quando un istituto di credito è "a rischio di fallimento
o di probabile fallimento". Secondo la bozza, le modifiche garantirebbero
"un'applicazione coerente delle norme in tutti gli Stati membri, assicurando una
maggiore parità di condizioni, proteggendo al contempo la stabilità finanziaria e i
depositanti, prevenendo il contagio e riducendo il ricorso al denaro dei contribuenti”.
13. La lezione per le banche centrali e per le banche
Infine, last but non least non può sottacersi che l’influsso determinato
dall’aumento dei tassi di interesse, operato dalle banche centrali: intorno al 4%
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negli stati Uniti e di circa il 3% in Europa, abbia avuto il suo ruolo come fattore
determinante nelle crisi. Molte banche, compresa SVB hanno inteso continuare
nella strategia degli anni passati senza cogliere i cambiamenti. Anni in cui la
liquidità a tasso zero era la regola. Altri istituti finanziari hanno creduto di poter
continuare a guadagnare su mutui e prestiti mantenendo la remunerazione dei
depositi quasi a zero e contemporaneamente distribuendo a soci e manager
dividendi e buy back. Un segnale non molto entusiasmante per imprese e famiglie.
Indubbiamente l’inflazione è la tassa più ingiusta perché colpisce in modo non
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visibile ma reale gli stipendi e i salari, frena i consumi e gli investimenti. Con il
rialzo dei tassi si è utilizzata lo strumento fondamentale per combatterla. Ma un
canto è realizzarla, un altro è agitarla come spettro, come ha sottolineato il
Governatore Visco recentemente.
Il quadro che emerge dopo gli interventi dei salvataggi è abbastanza
complesso. Per quanto attiene alle banche regionali Usa, persistono ancora
elementi di debolezza che, secondo alcune previsioni, nei prossimi anni ne
ridurranno la redditività e, in alcuni casi, potranno anche mettere in discussione
la stessa sopravvivenza .
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La prima criticità riguarda l’ammontare dei loro depositi, che si è fortemente
ridotto durante la crisi. Secondo i dati del FDCI (Federal Deposit Insurance
Corporation), per le prime trenta banche regionali americane i depositi si sono
quasi dimezzati negli ultimi mesi. La gran parte di questa liquidità, che era in
mano a investitori istituzionali, è ora finita nei Money Market Mutual Fund, ovvero
fondi a breve che oggi offrono rendimenti attorno al 4 per cento, invece dello
“zero virgola” reso dai depositi bancari. Anche nell’ipotesi, per altro difficile, che
le banche regionali riconquistino la fiducia di investitori che non godono della
garanzia pubblica, la nuova liquidità costerà quindi loro molto cara. Più
probabilmente, molte di loro saranno costrette a ridurre i loro impieghi e
investimenti, che tuttavia non sono facilmente liquidabili. Poiché le banche
68 Si veda STIGLITZ, Silicon Valley Bank’s failure is predictable - what can it teach us?, cit.
69 Si veda MANCA, Le colpe sono note, cit., 28.
70 Si vedano MAZZUCCHELLI, Banche, l’eredità delle crisi di marzo. Intervista, cit., e HAMOUI, Tre
problemi per le banche regionali USA, in lavoce.info, 14 aprile 2023.
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