Page 35 - Marilena Rispoli Farina - Quali lezioni dalle crisi bancarie di marzo? Crolli, timori e riforme
P. 35
IANUS n. 26-2022 ISSN 1974-9805
regionali detengono una quota molto alta di impieghi, pari a circa un terzo di
quanto erogato dall’intero sistema, l’effetto in termini di credit crunch
sull’economia americana potrebbe risultare notevole.
Più in generale nei prossimi mesi tutte le banche potrebbero subire una certa
erosione di ciò che in termini tecnici viene chiamato “deposit franchise”, ovvero la
loro capacità nei momenti di restrizione monetaria di contenere la crescita dei
tassi pagati sui depositi. Il processo è accelerato sia dal fatto che oggi la
digitalizzazione rende più semplice muovere la liquidità, sia perché le banche
centrali dei principali paesi hanno avviato un processo di Quantitative tightening
(Qt). La graduale vendita di titoli pubblici e privati da parte degli istituti di
emissione riduce quasi meccanicamente i depositi delle banche (e potrebbe
indurle ad alzare i tassi sui depositi per frenarne la dipartita).
Il secondo fattore di debolezza delle banche regionali concerne le perdite
latenti del portafoglio titoli accumulato nei periodi di tassi molto bassi. Le regole
contabili e, in particolare, la possibilità di poterle registrare come held to maturity
– e quindi di non contabilizzare le perdite ai valori di mercato – offrono una
debole protezione, soprattutto nei momenti di crisi. Gli investitori, aspettano con
ansia di conoscere nelle prossime trimestrali non solo le perdite effettive, ma
anche quelle potenziali per farsi un giudizio più circostanziato sul sistema
bancario. Per ora, a fronte di una certa stabilizzazione dei prezzi in borsa dei titoli
delle banche regionali, si è registrato un forte aumento del volume delle opzioni
71
a copertura delle loro quotazioni, del loro costo e della loro volatilità .
Il terzo fattore di debolezza riguarda la regolamentazione bancaria che,
almeno per le banche regionali americane, si farà certamente più stringente. Se
nel lungo periodo ciò ne aumenterà la stabilità, nel breve potrebbe limitarne la
capacità di manovra e la redditività. Tuttavia, la recente crisi bancaria potrebbe
indurre i regolatori a incrementare i presidi sulla liquidità di tutte le banche,
chiedendo loro ad esempio di detenere una maggior quota di depositi vincolati o
pretendere un innalzamento del valore dei depositi assicurati con un conseguente
aggravio dei premi pagati.
Per quanto concerne tutto il settore bancario, la vicenda dell’azzeramento dei
prestiti subordinati del Credit Suisse può avere delle conseguenze di carattere
strutturale di più ampia portata. Il mercato dei prestiti subordinati ha di fatto
subito un arresto e pertanto l’equity andrà coperto in altri modi ovvero con
emissione di capitale o con retained earnings, dando un duro colpo alla stagione
71 Per HAMOUI, Tre problemi per le banche regionali USA, cit., le stesse banche centrali, che
avrebbero dovuto vigilare sulle banche, si trovano nei loro bilanci un gran numero di titoli di stato,
con cedole molto basse, acquistati durante il Quantitative easing, mentre sono oggi costrette a
pagare tassi d’interesse ben più alti sulle riserve/depositi lasciati dalle banche. Così anch’esse
registreranno perdite importanti nei prossimi anni e non potranno distribuire dividendi ai governi.
Tuttavia, non andranno in default perché possono stampare moneta e godono di una garanzia
pubblica illimitata.
147