Page 35 - Emanuela Orlando - Sviluppo sostenibile, catene di valore e responsabilità ambientale di impresa: evoluzione del quadro normativo a livello internazionale e prime riflessioni sui nuovi sviluppi in diritto UE
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IANUS n. 28-2023 ISSN 1974-9805
8. Considerazioni finali
Nell’attuale panorama mondiale in cui i processi di globalizzazione
economica e dei mercati sono accompagnati da una crescente preoccupazione per
lo stato dell’ambiente e del pianeta, si è venuta negli ultimi anni affermando una
sempre maggiore consapevolezza del ruolo e delle responsabilità delle imprese
quali attori importanti, e necessari, della transizione ecologica. Questa maggiore
consapevolezza, da parte di governi e di organizzazioni internazionali, ha
contribuito in maniera decisiva, anche sulla base di un lungo dibatto accademico
e di pressioni da parte della società civile, a preparare il terreno per la messa in
atto di alcuni sviluppi legislativi molto significativi e che rappresentano il primo
passo per verso una maggiore integrazione di considerazioni relative all’ ambiente
e allo sviluppo sostenibile nelle politiche, nelle attività e nelle decisioni societarie
e commerciali, soprattutto quando tali attività e decisioni hanno un impatto
negativo in termini di digrado ambientale e mancato rispetto di diritti umani in
paesi terzi.
In questo contesto, il presente contributo ha voluto illustrare l’evoluzione degli
sviluppi legislativi sul tema della responsabilità sociale ed ambientale delle
imprese transnazionali. L’analisi ha adottato una prospettiva multilivello, in cui
le recenti iniziative introdotte nel panorama legislativo dell’Unione Europea sono
esaminate alla luce dei progressi realizzati dapprima a livello internazionale, e
successivamente con l’introduzione di obblighi specifici per le imprese in alcuni
ordinamenti interni. Uno dei risultati emersi da questa indagine è il graduale
rafforzamento della responsabilità delle imprese in materia di diritti umani ed
ambiente attraverso la traduzione in obblighi di diritto positivo di alcuni concetti
e principi che finora erano sempre rimasti a livello di soft law o di auto-
regolamentazione. L’esempio più rappresentativo è il concetto di due diligence
che da principio di carattere normativo nei PGNU, ha esercitato una forte
influenza sugli sviluppi in diritto nazionale, divenendo uno dei principali cardini
su cui si incentrano gli obblighi delle imprese europee operanti nei paesi terzi e
assumendo un ruolo rilevante anche nella determinazione di una responsabilità
civile delle società per danni ad ambiente e persone associati alle proprie attività.
Sarà interessante seguire i futuri sviluppi in materia per vedere se in parallelo alla
tendenza del diritto nazionale a prendere in prestito o, nello specifico,
implementare e trasformare in diritto positivo concetti e principi formulati a
livello internazionale, si potrà intravedere anche la tendenza inversa per cui questi
progressi a livello nazionale e nel diritto dell’Unione avranno per risultato il
consolidamento di un maggiore consenso verso l’affermazione di obblighi positivi
di sostenibilità e di rispetto per i diritti umani per le imprese multinazionali anche
nel diritto internazionale. Al momento, sono infatti ancora in corso, nell’ambito
del gruppo di lavoro intergovernativo delle Nazioni Unite sulle imprese
transnazionali e i diritti umani, i negoziati per la stesura del testo finale di uno
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