Page 74 - IANUS Diritto e finanza - Rivista semestrale di studi giuridici - N. 29 - giugno 2024 - Il diritto alla sostenibilità: strumenti giuridici della transizione ecologica
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MARIANO ROBLES





               1. Diritto della «crisi» e «sostenibilità»

                  Per  inveterata  consuetudine  la  parola  “crisi”  è  stata  associata,  nel  lessico
               giuridico,  a  ben  specifiche  aree  disciplinari,  al  fine  di  far  emergere  gli  effetti
               negativi riflessi “al di là” della (più o meno ristretta) cerchia dei diretti interessati,
               cui assegnare un apposito regime di tutela: basti pensare, per limitarsi all’invalso
               distinguo  tra  diritto  privato  «patrimoniale»  e  «non  patrimoniale»,  alla  “crisi”
               dell’impresa , nel primo caso; ovvero dei rapporti familiari , nel secondo caso.
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               L’uso  attuale  del  vocabolo  sembra,  al  contrario,  consegnare  all’interprete
               perlomeno un duplice (e interferente) livello di significato: ad una crisi del (o nel)
               diritto – denotante le tendenze «centrifughe» (rectius, a-sistemiche) approfondite in
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               recenti contributi di vasto pensiero  – consegue (logicamente) un diritto della crisi,
               a sua volta referente di quella accentuata fioritura di «modelli» a base negoziale,
               non  di  rado  trapiantati  da  esperienze  giuridiche  affini,  all’esito  di  paralleli
               indirizzi della giurisprudenza (teorica e pratica) che accompagnano (alla ricerca
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               di governare) i radicali mutamenti socio-economici dell’epoca contemporanea .
                  In  quest’ottica,  riemerge  pressante  l’autorevole  interrogativo,  acutamente
               riproposto  all’attenzione,  in  merito  al  quando  e  in  che  misura  possa  dirsi
               ‘generale’ una norma(-tiva) di diritto privato introdotta per fare fronte a specifiche
               esigenze  del  tipo  di  quelle  appena  delineate;  e,  soprattutto,  quale  relazione
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               intercorra tra più regole che ne risultano derogatorie .
                  A  tal  fine,  un  apporto  di  sicura  novità  e  destinato  a  svolgere  un  ruolo  di
               indubbia pregnanza, nel suo proporsi all’interprete, consisterebbe in un’inedita
               chiave di (ri)lettura in grado di ‘unire i punti’ delle fioriture negoziali, cui poc’anzi



                  1  La cui disciplina è approntata dal d.lg. 12 gennaio 2019, n. 14, recante il nuovo «Codice della
               crisi d’impresa e dell’insolvenza» (in attuazione della legge-delega 19 ottobre 2017, n. 155), che
               entrerà in vigore il 15 agosto 2020 (ma v. l’art. 389 per le disposizioni che entrano in vigore il
               trentesimo giorno successivo alla pubblicazione nella G.U. in data 14 febbraio 2019).
                  2  Per utili spunti, cfr. F. DANOVI, La crisi della famiglia, IV, Il processo di separazione e divorzio, in
               Tratt. dir. civ. comm. Cicu, Messineo e Mengoni, continuato da P. Schlesinger, Milano, 2015, p. 663
               ss.
                  3  In particolare, U. BRECCIA, Le fonti delle obbligazioni nel diritto privato in trasformazione, in A.
               LUMINOSO (cur.), Diritto e crisi, Milano, 2016, spec. pp. 110-115; ripreso da ID., Aperture e atipicità
               delle fonti dei rapporti obbligatori, in M. TRIMARCHI et al. (cur.), Complessità e integrazione delle fonti nel
               diritto privato in trasformazione, Milano, 2017, p. 185 ss. Sulla «crisi della legge» quale strumento di
               diritto regolativo, v. anche F. CRISCUOLO, L’autodisciplina. Autonomia privata e sistema delle fonti,
               Napoli, 2000, p. 7 ss.; e sul ruolo del notaio nella crisi della legge e nella costruzione del diritto
               vivente, v. diffusamente G. CONTE, M. PALAZZO (cur.), Crisi della legge e produzione privata del diritto,
               in Bibl. fond. it. not., 2, 2018.
                  4  Per un ampio inquadramento, v. ora G. ALPA e E. NAVARRETTA (cur.),  Crisi  finanziaria  e
               categorie  civilistiche,  Milano,  2015;  nonché  C.  CAMARDI,  Certezza  e  incertezza  nel  diritto  privato
               contemporaneo, Torino, 2017, spec. pp. 78-86; C. CACCAVALE, Per un diritto sostenibile, in G. CONTE
               e M. PALAZZO (a cura di), o.c., p. 241 ss.
                  5  Cfr. A. ZOPPINI, Sul rapporto di specialità tra norme appartenenti ai ‘codici di settore’, ora anche in
               AA.VV., Un giurista di successo. Studi in onore di Antonio Gambaro, II, Milano, 2017, p. 1335.

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