Page 7 - Mario Libertini - Competere e cooperare per generare valore nell’economia degli “intangibili”. A proposito delle teorie sul capitalismo di Haskel e Westlake
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IANUS n. 27-2023                       ISSN 1974-9805





               4. I problemi della proprietà intellettuale, oggi

                  Naturalmente,  negli  scritti  di  HASKEL  e  WESTLAKE  non  poteva  mancare
               l’attenzione verso una fra le principali novità giuridiche prodotte dal capitalismo,
               cioè quella del riconoscimento di diritti di proprietà sulle creazioni intellettuali
               (che  in  tempi  antichi  erano  viste  come  cose  fuori  commercio).  La  proprietà
               intellettuale  è  stata  prevalentemente  giustificata  come  premio-incentivo  per  la
               produzione di innovazione (tecnica, estetica, culturale). In questa prospettiva,
               essa è oggi generalmente vista soprattutto come uno strumento di promozione
               della competizione fra imprese, funzionalmente coerente con le norme generali
               di  tutela  della  concorrenza   (e  non  un’eccezione  ai  principi  di  libertà  di
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               commercio, come in prevalenza si riteneva in passato).
                  Questa  narrazione  è,  in  linea  di  massima,  fondata,  ma  è  anche  parziale.
               Intanto,  vi  sono  grandi  problemi  “interni”  alla  materia  della  proprietà
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               intellettuale  e alla giustificazione dei diritti di esclusiva. A parte questi problemi
               “interni”  del  sistema  della  proprietà  intellettuale,  sui  quali  gli  Aa.  non  si
               soffermano particolarmente, HASKEL e WESTLAKE mettono in luce come una
               gestione  efficiente  del  processo  innovativo  richieda  una  collaborazione  fra
               investimenti  pubblici  e  investimenti  privati:  il  sistema  non  raggiungerebbe  i
               risultati auspicati senza il sostegno pubblico alla ricerca di base e industriale. Il
               tema non è nuovo, ed è stato ampiamente divulgato da un noto libro di Mariana
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               MAZZUCATO ,  ma  gli  Aa.  hanno  il  merito  di  svilupparlo  con  osservazioni
               originali.
                  Importante è, in primo luogo, la sottolineatura del rischio di burocratizzazione
               del finanziamento pubblico della ricerca, con conseguente incapacità di cogliere
               e stimolare le innovazioni potenzialmente più importanti. A parte ciò, gli Aa.
               insistono  giustamente  (in  ciò  d’accordo  con  MAZZUCATO)  sul  punto  che  il
               finanziamento pubblico alla ricerca dovrebbe dichiarare i suoi obiettivi politici

                  4  «Le norme sulla proprietà intellettuale e le norme sulla concorrenza  condividono gli stessi
               obiettivi»  [così,  da  ultimo,  la  Comunicazione  della  Commissione  europea,  Linee  direttrici
               sull’applicabilità  dell’articolo  101  del  trattato  sul  funzionamento  dell’Unione  europea  agli  accordi  di
               cooperazione orizzontale (2023/C 259/01), § 444].
                  5   A  mio  avviso:  i)  le  contestazioni  sono  ingiustificate  per  i  segni  distintivi;  ii)  sono  anche
               ingiustificate, in linea di principio, per i brevetti per invenzione, perché in questo caso il problema
               della remunerazione degli investimenti in R&S continua ad essere reale, ma la disciplina dovrebbe
               essere più duttile, e nella durata e nella determinazione dell’ambito dell’esclusiva; iii) ciò vale anche
               per i segreti commerciali e industriali; iv) per il diritto d’autore, c’è da augurarsi un ripensamento
               generale, con un progressivo passaggio verso sistemi di dominio pubblico pagante. In questo modo
               ho  cercato  di  riassumere  le  conclusioni  esposte  in  LIBERTINI,  Tutela  e  promozione  delle  creazioni
               intellettuali e limiti funzionali della proprietà intellettuale, in A.I.D.A., 2014, 299 ss.
                  6  MAZZUCATO, The Entrepreneurial State: Debunking Public vs. Private Sector Myths (trad. ital., Lo
               Stato  innovatore,  Bari-Roma,  2016;  nuova  ed.  2020).  Ma  cfr.  anche  DAVID,  Intellectual  Property
               Institutions and the Panda’s Thumb: Patents, Copyrights, and Trade Secrets in Economic Theory and History,
               in  M.B.  WALLERSTEIN  et  al.  (eds),  Global  Dimensions  of  Intellectual  Property  Rights  in  Science  and
               Technology, Washington, D.C., 19 ss.

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