Page 14 - Elena Bindi, Elia Cremona - La regolazione delle grandi piattaforme digitali
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ELENA BINDI, ELIA CREMONA
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e di autodisciplina .
Del resto, è un dato di fatto che la distinzione tra pubblico e privato si è ormai
“oggettivata”, resa dipendente “dalla oggettiva natura delle attività, resa
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indipendente dalla natura dei soggetti e dalla natura degli interessi in gioco” .
Ora «il diritto privato fa irruzione nel diritto pubblico», mentre «il diritto pubblico
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si de-differenzia, perde di identità, diventa sempre più misto» . Con l’ulteriore
conseguenza che «l’alternativa fra autoregolazione ed eteronormazione non
riflette nettamente la distinzione tra diritto privato e diritto pubblico» .
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Si compie così la profezia di PORTALIS secondo cui «tout devient droit public» , ma
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per una strada diversa da quella che egli aveva prospettato: non il potere pubblico è
riuscito ad intrufolarsi in ogni piega della vita civile e sociale dei cittadini, ma i poteri
privati lo hanno fatto, tramite il cosiddetto “capitalismo della sorveglianza”, e
facendolo sono giunti a produrre un diritto onnipervasivo, effettivo, osservato.
E se da tempo gli studiosi hanno rilevato lo scostamento dai tradizionali
modelli di government, basati su strutture “verticali” esclusivamente pubbliche e
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politiche di governo, e l’approdo a modelli di governance , caratterizzati da un
sempre maggior ruolo degli attori privati, oggi il problema centrale consiste nel
recuperare al circuito della democrazia quelle regole e discipline che sono già date
in determinati settori “privati”, come quello della tecnologia, di centrale interesse
pubblico. È la sfida che la tecnica lancia al diritto, e il diritto alla democrazia.
all’indirizzo https://tinyurl.com/2p9cde4m.
52 Cfr. AMMANNATI, I “signori” nell’era dell’algoritmo, in Dir. pubbl., 2021, 401. Sono dibattute –
specie nella corrente di pensiero riconducibile sotto la formula del Global Administrative Law – alcune
soluzioni, come la previsione di meccanismi partecipativi nel processo di formazione delle decisioni
delle grandi imprese digitali multinazionali. Di nuovo in questo senso cfr. FISCHMAN-AFORI, Taking
Global Administrative Law One Step Ahead: Online Giants and the Digital Democratic Sphere; cfr. per la
diversa scuola del c.d. digital constitutionalism, POLLICINO - DE GREGORIO, Constitutional Democracy
in the Age of Algorithms: The Implications of Digital Private Powers on the Rule of Law in Times of Pandemics,
in MediaLaws, 11 novembre 2020.
53 GALGANO, Lex mercatoria, Bologna, 2010, 205.
54 CASSESE, Il mondo nuovo del diritto pubblico, Bologna, 2008, 5 ss.; PINELLI, Oligarchie finanziarie
mondiali, democrazie nazionali e la dicotomia pubblico/privato. Qualche riflessione per i giuristi, in
Costituzionalismo.it, 2016, 179, che evidenzia la «inadeguatezza delle impostazioni correnti» nella
lettura della attuale e blanda dicotomia fra pubblico e privato.
55 SICLARI, Contributo allo studio della sussunzione legislativa, 19 ss.
56 «On ne s’occupe plus des relations privées des hommes entre eux: on ne voit que l’objet
politique et général; on cherche des confédérés plutôt que des citoyens. Tout devient droit public»
(PORTALIS, Discours préliminaire présenté le 1er pluviôse an IX par la Commission nommée par le
gouvernement consulaire del 28 gennaio 1801).
57 Così MAYNTZ, La teoria della governance: sfide e prospettive, in Riv. it. scienza pol., 1999, 3, cit. in
MOBILIO, Cipe e costituzione. Governare attraverso i comitati ministeriali, Napoli, 2018, 296-297. Cfr.
FERRARESE, La governance tra politica e diritto, Bologna, 2010.
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