Page 10 - Elena Bindi, Elia Cremona - La regolazione delle grandi piattaforme digitali
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ELENA BINDI, ELIA CREMONA





               incondizionatamente.
                  Le origini della self-regulation dei protagonisti della rete risalgono sostanzialmente
               alle origini stesse di Internet, ma le dimensioni erano diverse: si trattava davvero di
               piccole  comunità  digitali  di  soggetti,  principalmente  istituzioni  pubbliche,  che
               disponevano della possibilità di accedere ad internet. Era la  cosiddetta netiquette:
               regole di comportamento formatesi in via di prassi che furono pian piano avvertite
               come  standard obbligatori e  la  cui mancata osservanza poteva  essere sanzionata
               tramite l’esclusione dal gruppo . Si è poi attraversata una fase nella quale si è ritenuto
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               di poter “embeddare”  le regole della navigazione nell’architettura stessa di Internet
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               (si ricordi per tutti il Code as law di Lawrence LESSIG) .
                  Oggi  le  dimensioni  del  fenomeno  non  sono  neppure  lontanamente
               paragonabili e perciò neppure altrettanto facilmente governabili. I problemi sono
               poi anche di altra natura: non più soltanto la, tutt’oggi complessa, tutela del diritto
               d’autore, ma altresì la protezione dei dati, la libera manifestazione del pensiero,
               l’accesso a beni e servizi essenziali, l’esercizio dei diritti civili, politici e sociali .
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                  E alla crescente complessità dei problemi non risponde un ordinamento, ma
               più  ordinamenti ,  spontanei ,  spesso  autoreferenziali  e  poco  inclini  ad  una
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               effettiva subordinazione alla legalità . Lo scenario di sostanziale particolarismo
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               giuridico descrive oggi un’altra “legalità”, quella delle piattaforme stesse (Law of
               the  Platform ):  ogni  piattaforma  si  dà  regole  proprie,  che  gli  utenti  debbono
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                  28   QUARTA,  Mercati  senza  scambi.  La  metamorfosi  del  contratto  nel  capitalismo  della  sorveglianza,
               Napoli, 2020, 47.
                  29  Nel linguaggio informatico, il termine descrive l’incorporazione di un codice all’interno di
               una pagina web.
                  30  JOHNSON - POST, Law and Borders. The Rise of Law of Cyberspace, in 48 Stanf. Law Rev., 1996,
               1367 ss.; SASSEN, On the Internet and Sovereignity, in 5 Indiana J. Glob. Leg. Stud., 1998, 545 ss.; WU -
               GOLDSMITH, Who Controls Internet, Oxford University Press, 2006; LESSIG, The Law of the Horse:
               What Cyberlaw Might Teach, in 113 Harv. Law Rev., 1999, 113, 501 ss.; ID., Code and other laws of
               Cyberspace, New York, 1999, riproposto nel successivo Code. Version 2.0, New York, 2006.
                  31  Cfr. PISANESCHI, Reti sociali ed elezioni: il fallimento del mercato e il quadro regolatorio europeo, in
               Liber amicorum Pasquale Costanzo, in Consulta online, 3 febbraio 2020.
                  32  FROSINI, Internet come ordinamento giuridico, in Percorsi costituzionali, 2014, fasc. 1, 13 ss. Per
               alcuni addirittura dotato di un proprio territorio: «Cyberspace is a distinct “place” for purposes of
               legal analysis by recognizing a legally significant border between Cyberspace and the “real world”»,
               JOHNSON - POST, Law and Borders: The Rise of Law in Cyberspace, in 48 Stanf. Law Rev., 1996, 1378.
                  33  BIFULCO, Intelligenza artificiale, internet e ordine spontaneo, in PIZZETTI (a cura di), Intelligenza
               artificiale, protezione dei dati personali e regolazione, Torino, 2018, 393 ss.
                  34  Sul tema, TEUBNER, Il trilemma regolativo. A proposito della polemica sui modelli giuridici post-
               strumentali, in Pol. dir., 1987, 100 ss., il quale avverte che «i confini della regolazione sono quindi
               definiti  dai  tre  limiti  dell’auto-produzione.  La  regolazione  è  efficace  solo  nella  misura  in  cui
               conserva, nei sistemi regolati del diritto e della politica, le interazioni auto-riproduttive interne al
               sistema  sociale  regolato.  Questa  triplice  relazione  di  compatibilità  può  essere  chiamata
               “collegamento  strutturale”.  Analogamente,  a  questo  punto,  possiamo  formulare  il  trilemma
               regolativo:  se  la  regolazione  non  rispetta  le  condizioni  del  collegamento  strutturale  fra  diritto,
               politica e società, il risultato sarà necessariamente il gap regolativo».
                  35  LOBEL, The Law of the Platform, in 101 Minn. Law Rev., 2016, 88 ss., spec. par. IV, From Code

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