Page 15 - Alessandro Pelizzon - La “personalità ambientale”: un nuovo principio di diritto per la giustizia climatica?
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IANUS n. 28-2023                       ISSN 1974-9805





               come verrebbe mai applicata? Le implicazioni negative per l’azione climatica e
               ambientale divennero subito evidenti.
                  Un’altra  critica  avanzata  contro  l’attribuzione  della  personalità  alle
               componenti naturali ha sostenuto che il tentativo di stabilire i diritti della Natura
               e  l’attribuzione  della  personalità  alla  Natura  consistono  in  due  obiettivi
               concorrenti, che non sono necessariamente – e intrinsecamente – interdipendenti.
               Mentre  tale  critica  può  essere  facilmente  respinta  sia  riferendoci  alle
               argomentazioni menzionate nel paragrafo introduttivo di questa sezione sia alle
               categorie  giuridiche  interconnesse  di  cose,  persone  e  azioni,  altri  autori
               presentano una critica più sfumata dell’impatto che l’applicazione delle norme
               sulla personalità giuridica ha sui conflitti giuridici e politici esistenti.
                  Virginia  Marshall,  ad  esempio,  ha  recentemente  affrontato  il  problema
               dell’impatto involontario, eppure profondo, che l’attribuzione della personalità
               giuridica  alla  Natura  può  avere  sui  conflitti  giuridici  che  coinvolgono  le
               popolazioni Indigene australiane . Mentre Marshall presenta i diritti complessivi
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               della Natura come monolitici e con artefatti teorici già chiaramente definiti ,
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               astutamente  sottolinea  che  la  dottrina  ambientale  occidentale  concentrandosi
               sulla personalità giuridica distingue quest’ultima dall’umanità nel suo complesso,
               con la conseguenza che elementi naturali quali l’acqua, le foreste e i minerali sono
               trattati come risorse pubbliche . Di conseguenza, l’autrice evidenzia il rischio
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               intrinseco che la nuova applicazione della personalità giuridica comporterebbe
               per  le  lotte  che  i  popoli  Indigeni  australiani  hanno  condotto  negli  ultimi  due
               secoli, e in particolare a partire dalla metà del 1900: la concezione della natura
               come un ente giuridico altera le concezioni tradizionali di proprietà all’interno
               del  sistema  giuridico  occidentale  e  nuoce  alla  tutela  del  diritto  di  auto-
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               determinazione Indigena . Le lotte dei popoli Indigeni (non esclusivamente in
               Australia) si sono articolate, negli ultimi decenni, contro un insieme preciso di
               presupposti ontologici coloniali. Perciò, è stata adottata una serie complessa di
               strategie  e  adattamenti  per  impegnarsi  con  varie  controparti  coloniali.
               L’improvviso cambiamento ontologico proposto, che consiste nell’emergere di
               una  giurisprudenza  ecologica,  nota  giustamente  Marshall,  impone  un  onere
               aggiuntivo agli Indigeni, che devono adattare improvvisamente le loro strategie
               per perseguire l’autodeterminazione e una serie di diritti già sanciti (ma ancora



                  35  MARSHALL, Removing the Veil from the ‘Rights of Nature’: The Dichotomy between First Nations Customary
               Rights and Environmental Legal Personhood, in Australian Feminist Law Journal, 2020, 1-16.
                  36  In verità, il quadro presentato da Marshall è lontano dal vero poiché il movimento è molto
               più in continuo mutamento e molto più sfaccettato (e internamente contraddittorio) di quanto la
               sua descrizione racconti
                  37  Ibidem. In originale: «[t]he western environmental discourse of legal personhood and legal personality are
               couched within the environmental and philosophical construction of nature as separate from humankind, whereby
               components of nature such as water, forests and minerals would be held in trust as public assets».
                  38  Ibidem. In originale: «[t]he construct of nature as a legal entity invariably  replaces accepted western concepts









               of property and also undermines the exercise of Indigenous self-determination and inherent governance».
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