Page 16 - Alessandro Pelizzon - La “personalità ambientale”: un nuovo principio di diritto per la giustizia climatica?
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ALESSANDRO PELIZZON
da realizzare) nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli
Indigeni entro i nuovi parametri ontologici.
Il rischio del colonialismo ambientale, o, come lo definisce Michael Cepek,
“environmentality” 39 – il rischio che programmi e movimenti ambientalisti
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funzionino come forme Foucauldiane di “governmentality” – è stato presente
sin dall’inizio del movimento per i diritti della Natura, e le parole di avvertimento
di Marshall sono un utile promemoria della sua continua presenza. Tuttavia,
contrariamente alla cautela di Marshall, James Morris e Jacinta Ruru avevano
già ipotizzato, nel 2010, il possibile uso della personalità giuridica come
strumento strategico per rafforzare il rapporto delle popolazioni Indigene con
l’acqua e i corsi d’acqua. La loro tesi è stata pienamente confermata, sette anni
dopo, dal Te Awa Tupua Act, presentando così un discorso più sfumato e meno
dicotomico sull’emergere della personalità giuridica delle componenti naturali,
coinvolgendo scambi tra partecipanti Indigeni e coloniali, come menzionato nella
sezione precedente. Come dimostrato, il movimento per la giustizia climatica e
ambientale deve essere consapevole delle molteplici e complesse questioni che
circondano l’estensione della personalità al mondo non umano, poiché il rischio
di un colonialismo normativo rimane sempre presente.
Infine, il terreno poco chiaro e incerto occupato dall’attribuzione della
personalità giuridica alla Natura e agli elementi naturali viene spesso confuso
sullo sfondo di un’evoluzione storica, ma spesso ignorata, del concetto stesso di
personalità giuridica, che richiede ulteriori chiarimenti per far evolvere la
discussione. Cos’è infatti una “persona”? Ngaire Naffine afferma che il
riconoscimento della personalità giuridica di un’entità è un atto politico
fondamentale . Questa netta divisione tra persone giuridiche e non persone è
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ulteriormente complicata dall’equazione lockiana della “persona” con il “sé” ,
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così come dalla definizione kantiana di una persona come soggetto le cui azioni sono
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suscettibili di essere condannate . È per questo motivo che Edward Mussawir e
Connall Parsley suggeriscono che la dottrina contemporanea sulla personalità
giuridica sia dipendente da un’immagine naturalizzata dell’essere umano, al cui
39 CEPEK, Foucault in the forest: Questioning environmentality in Amazonia, in American Ethologist, 38(3), 2011,
501.
40 PELIZZON, Earth Laws, Rights of Nature, and Legal Pluralism, 34. In originale: «the risk that
environmentalist programs and movements operate as forms of governmentality in a Foucauldian sense».
41 NAFFINE, Who are Law’s Persons? From Cheshire Cats to Responsible Subjects, in Modern Law Review,
66(3), 2003, 347. In originale: «[p]erhaps the greatest political act of law is the making of a legal person (simply put,
he who can act in law) and, in the same move, the making of legal non-persons (those who cannot act in law and
who are generally thought of as property)».
42 In questo contesto, per Locke, una persona è “un essere pensante intelligente, che ha ragione
e riflessione, e può considerarsi come se stesso, la stessa cosa pensante in tempi e luoghi diversi”.
43 KANT, Foundations of the Metaphysics of Morals, Bobbs-Merrill, 1959, 24. In originale: «the subject whose
actions are susceptible to imputation».
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