Page 21 - Alessandro Pelizzon - La “personalità ambientale”: un nuovo principio di diritto per la giustizia climatica?
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IANUS n. 28-2023                       ISSN 1974-9805





               traduzione. Diritti e persone giuridiche sono, quindi, due elementi di un unico ed
               inscindibile continuum giuridico.
                  Tuttavia, l’attribuzione della personalità alle caratteristiche naturali evidenzia
               lo  spazio  scomodo  che  la  Natura  occupa  in  relazione  alla  classica  dicotomia
               occidentale tra persone giuridiche “naturali” e “artificiali”. Gli elementi naturali
               non sono persone fisiche nel senso giuridico tradizionale poiché tale spazio è
               riservato esclusivamente agli esseri umani (per lo più viventi). Allo stesso tempo,
               gli elementi “naturali” non sono, né potrebbero mai essere, creazioni puramente
               “artificiali”  poiché  non  esistono  in  uno  stato  puramente  astratto.  Piuttosto,
               esistono in una forma fisica, incarnata, e allo stesso tempo trascendono i limiti di
               ciò  di  cui  è  spesso  costituita  una  persona  fisica  nella  tradizione  giuridica  e
               filosofica occidentale, come definita dalla comparazione lockiana di personalità
               e “sé”. Di conseguenza, le due categorie esistenti di personalità giuridica sono
               intrinsecamente  incapaci  di  contenere  la  persona  immaginata  dai  numerosi
               sostenitori  di  una  giurisprudenza  ecologica  emergente.  Certo,  il  discorso  più
               ampio  sulla  personalità  tenta  attualmente  di  estendersi  oltre  il  divario
               naturale/artificiale in una serie di casi distinti: animali, intelligenza artificiale e
               robot, ad esempio, costituiscono tutti potenziali soggetti giuridici scomodamente
               allineati con il divario tradizionale. In questo senso, l’estensione della personalità
               agli elementi naturali è parte di questa tendenza più ampia. Tuttavia, tali elementi
               sono  intrinsecamente  unici  nel  senso  che  esistono  indipendentemente
               dall’intervento  umano  (a  differenza  dei  robot  e,  attualmente,  dei  sistemi  di
               intelligenza  artificiale)  e,  allo  stesso  temp,o  estendono  la  loro  esistenza  oltre
               l’individuo, verso il collettivo e il relazionale (a differenza dei singoli animali).
                  Nel notare i limiti delle attuali categorie di personalità in relazione con gli
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               elementi naturali, Mari Margil ha proposto, nel 2018 , di costituire una categoria
               di  personalità  completamente  nuova,      che  ha  provvisoriamente  e
               sperimentalmente definito “natural personhood”. Questa soluzione riecheggia la
               proposta di Christina Woods di un sistema fiduciario sui generis per stabilire un
               approccio globale alla Natura . Sebbene la teoria di Margil affronti pienamente
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               molti  dei  problemi  sollevati  dalle  discussioni  incontrate  finora,  il  termine
               “natural”, per potersi riferire ad una nuova categoria di personalità, è certamente
               troppo vicino linguisticamente al termine (persona) “naturale” tradizionalmente
               attribuito  solo  agli  esseri  umani.  Di  conseguenza,  un  termine  provvisorio  ed
               alternativo  proposto  per  aprire  il  passaggio  verso  una  nuova  categoria  di
               personalità  per  gli  elementi  naturali  potrebbe  essere  quello  di  “persona
               ambientale”.



                  58  MARI MARGIL, “July 4, 2018 – A New Independence Day” (OxHRH Blog, 13 August 2018),
               <https://ohrh.law.ox.ac.uk/july-4-2018-a-new-independence-day>  (ultimo  accesso  4  dicembre
               2023).
                  59  Mary Christina Wood, Nature's Trust: Environmental Law For A New Ecological Age, Cambridge
               University Press, 2013.

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