Page 4 - Luca Collura - L'eredità digitale: il problema della successione nell'account - IANUS: Diritto e Finanza - Quaderni 2023
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LUCA COLLURA





               1. Una breve premessa

                  Negli  ultimi  quarant’anni,  o  poco  più,  la  società  in  cui  viviamo  ha  subito
               profondi cambiamenti, che l’hanno resa significativamente diversa da quella che
               era  fino  circa  mezzo  secolo  fa.  Dall’immissione  in  commercio  dei  primi
                                                                              2
               computer , e con il parallelo sviluppo delle potenzialità di Internet , lo sviluppo
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               di queste nuove tecnologie ha avuto un’accelerazione talmente eccezionale che in
               poco tempo si è passati dalla necessità di enormi calcolatori, che erano in realtà
               dei giocattoli se paragonati a quelli di cui attualmente disponiamo, addirittura
               alla c.d. Internet of Things, cioè ad una realtà in cui quasi ogni oggetto della vita
               quotidiana acquista una sua “identità digitale” e “vive” costantemente connesso
               con noi e tutti gli altri oggetti, “imparando” e mutando i propri “comportamenti”
               sulla base delle “esperienze” di ogni giorno.
                  Grazie allo sviluppo di queste nuove tecnologie abbiamo assistito, e ancora oggi
               assistiamo, al fenomeno della c.d. digitalizzazione, cioè a quel processo per cui molte
               delle  cose  che  eravamo  abituati  a  pensare  come  un  quid  fisico  perdono  la  loro
               materialità, per trasmigrare in una sorta di mondo parallelo, privo di consistenza, ma
               potenzialmente infinito e capace di ospitare una miriade di informazioni, e, una volta
               assunta questa nuova “essenza”, divengono pressoché immortali e capaci di resistere
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               indefinitamente allo scorrere del tempo . Uno dei risultati della digitalizzazione è
               quindi  la  nascita  di  nuovi  beni,  talvolta  simili  a  quelli  che  eravamo  abituati  a
               conoscere,  seppur  da  essi  profondamente  diversi,  spesso  addirittura  privi  di  un
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               supporto fisicamente identificabile ed esistenti solo nella “rete” , altre volte nuovi tout
               court, perché non paragonabili a niente di ciò che fino a quel momento avevamo
               identificato come “bene” o, più genericamente, come “cosa”.
                  La classificazione di queste nuove res è stata, ed a ben vedere è ancora oggi,
               motivo di qualche “imbarazzo” tra la dottrina, che, non riuscendo ad elaborare un
               paradigma  unanimemente  condiviso,  ha  proposto  molteplici  inquadramenti
               dogmatici,  tutti  in  linea  di  principio  validi  e  al  contempo  tutti  praticamente
               inadeguati a cogliere pienamente la complessità e l’eterogeneità del mondo digitale.
                  Una  prima  classificazione,  di  respiro  anche  internazionale ,  distingue  tra
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                  1  È nel 1981 che la IBM annuncia al mondo la messa in commercio del “Personal Computer
               5150”,  vale  a  dire  il  primo  computer  che,  per  caratteristiche  ed  aspetto,  si avvicina  alla  nostra
               odierna idea di computer desktop; nello stesso anno, poi, la “Osborne Computer Corporation” mise
               in  commercio  “Osborne  1”,  il  primo  computer  portatile  della  storia.  Dobbiamo,  però,  tornare
               indietro fino al 1946 per rinvenire il primo calcolatore interamente elettronico, messo a punto da
               John Mauchly e John Eckert e battezzato “Eniac”.
                  2  Le cui origini sono comunemente individuate in “Arpanet”, la rete di computer costituita nel
               1969 da ARPA negli U.S.A.
                  3  CAMARDI, L’eredità digitale. Tra reale e virtuale, in Dir. inf., 2018, 66, definisce la digitalizzazione
               come  qualcosa  capace  «di  contrastare  la  finitezza  naturale  e  la  obsolescenza  delle  “cose”,  e  di
               produrre una Memoria del mondo da rendere accessibile a tutti».
                  4  Si pensi ai files conservati esclusivamente nel cloud.
                  5  CHAN, Postmortem Life On-Line, in 25 Probate&Property, 35 ss.; CARROLL, Digital Assets: A Clearer

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