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IANUS - Quaderni 2023 ISSN 1974-9805
della fiscalità. In particolare, gli articoli 113 e 115 TFUE definiscono la base legale
su cui l’Unione europea può legiferare nel campo della tassazione diretta e
indiretta. La condizione che viene posta è che tutte le eventuali misure che l’UE
decide di adottare in campo fiscale, debbano avere un carattere transnazionale
che possa comportare vantaggi e benefici per il funzionamento del mercato
interno. Tale requisito si coordina con l’espansione dell’economia digitale, in
quanto la garanzia di un’imposizione più coordinata comporterebbe certamente
una più corretta concorrenza in ambito europeo. In tal modo, infatti, l’Europa
assumerebbe una maggiore attrattiva rispetto agli investimenti esteri che invece,
al momento, vengono prescelti a causa della mancata coordinazione dei sistemi
tributari a livello comunitario.
Inoltre, nell’ipotesi di un’iniziativa da parte dell’Unione, si dovrebbe tener
conto in ogni caso dei principi di sussidiarietà e proporzionalità di cui all’articolo
5 del Trattato dell’Unione europea. Tali principi consentirebbero l’attuazione di
un’armonizzazione dei sistemi fiscali dei singoli Stati ed il miglioramento del
funzionamento del mercato interno. Si eviterebbero, infatti, iniziative separate ed
indipendenti di ciascuno Stato membro che potrebbero comportare un
incremento delle disparità e, conseguentemente, una distorsione e
frammentazione dell’ambito fiscale.
Lo studio sulla tassazione dell’economia digitale da parte della Commissione
europea è stato inaugurato nel 2013 con la formazione di un gruppo di esperti di
alto livello che, al termine del proprio lavoro, ha presentato un rapporto
conclusivo in cui viene affermata l’opportunità di estendere il regime fiscale
ordinario anche alle imprese digitali senza introdurne uno specifico per tali
aziende.
Viene, inoltre, precisata la necessità di prevedere regole fiscali semplici, stabili
e prevedibili e di valutare con cautela gli incentivi ed i crediti fiscali attraverso una
precisa valutazione ex ante ed ex post.
Partendo da questo rapporto conclusivo, la Commissione europea – nel
delineare la strategia per il mercato unico digitale – ha preannunciato la propria
intenzione di presentare un piano d’azione su un approccio rinnovato alla
tassazione dei redditi delle società nel mercato unico, in base al quale gli utili
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siano tassati nel Paese in cui sono generali, ivi compreso nell’economia digitale .
Il 18 marzo 2015 è stato completato un pacchetto sulla trasparenza fiscale con
la finalità di identificare le azioni principali per contrastare l’evasione ed elusione
fiscale delle multinazionali. Questi comportamenti scorretti compromettono
l’equa ripartizione del carico fiscale tra contribuenti e la leale concorrenza tra
imprese. Alla luce di ciò, la Commissione ha ritenuto necessario attivarsi per
rafforzare la trasparenza e la cooperazione tra Stati al fine di contrastare tali
38 Cfr. Commissione europea, Comunicazione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato
economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni, Strategia per il mercato unico digitale in
Europa, 6 maggio 2015, par. 2.5.
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