Page 40 - IANUS: Diritto e Finanza - Quaderni 2023 - La digitalizzazione nell’esperienza giuridica
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CESARE BORGIA
pratiche fiscali abusive attraverso la proposta di introdurre lo scambio automatico
di informazioni tra gli Stati membri sui rispettivi ruling fiscali.
Dopo la comunicazione da parte della Commissione al Parlamento europeo e
al Consiglio del pacchetto anti-elusione, il Consiglio ha pubblicato la relativa
direttiva recante norme contro le pratiche di elusione fiscale che incidono
direttamente sul funzionamento del mercato interno .
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Con l’intento di accelerare la rimozione delle conseguenze negative di
un’economia ormai mobile, digitalizzata e globalizzata, la direttiva stabilisce una
serie di misure giuridicamente vincolanti contro la pianificazione fiscale
aggressiva. In particolare, è volta ad affrontare le situazioni in cui i gruppi
societari traggono profitti dalle disparità esistenti fra sistemi fiscali nazionali al
fine di ridurre il loro onere fiscale complessivo.
Una svolta si ha, però, poco dopo la pubblicazione da parte dell’OCSE
dell’Interim Report “Tax Challenges Arising from Digitalization”, quando la
Commissione europea ha pubblicato la Comunicazione “Time to establish a
modern, fair and efficient taxation standard for the digital economy” in cui sono state
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inserite le proposte del pacchetto riguardante la tassazione dell’economia digitale.
Tale pacchetto è composto dalle due proposte di Direttiva COM(2018) 147 e
148 e da una Raccomandazione rivolta agli Stati Membri affinché inseriscano
nelle convenzioni in materia di doppia imposizione concluse con Paesi terzi
norme corrispondenti a quelle previste nelle proposte di Direttiva relative alla
presenza digitale significativa e alla ripartizione degli utili.
Per quanto concerne le due proposte di Direttiva, si tratta di due iniziative
autonome l’una dall’altra che hanno ad oggetto rispettivamente la ridefinizione
del criterio di “stabile organizzazione” e l’introduzione di una “Interim Web Tax”,
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una misura transitoria configurabile come un’imposta sulle transazioni digitali .
Obiettivo principale di queste misure è il miglioramento della resilienza del
mercato interno nel suo complesso per fronteggiare le sfide della tassazione
dell’economia digitale. Obiettivo che, però, non può essere perseguito solamente
tramite l’azione individuale degli Stati Membri ma – operando le imprese digitali
da remoto all’interno di altre giurisdizioni – prevedendo delle norme idonee ad
assicurare che tali imprese siano soggette ad un’adeguata imposizione nel luogo
in cui operano e generano profitto.
39 Cfr. Consiglio dell’Unione europea, Direttiva recante norme contro le pratiche di elusione fiscale che
incidono direttamente sul funzionamento del mercato interno, 10539/16, Bruxelles, 5 luglio 2016.
40 Commissione europea, Time to establish a modern, fair and efficient taxation standard for the digital
economy, Comunicazione al Parlamento europeo e al Consiglio, COM(2018) 146 final, 21 marzo 2018.
41 CORDEIRO GUERRA, op. cit., 621 ss., ove l’Autore, in merito all’azione dell’OCSE, osserva che
“benché il Progetto BEPS abbia incentrato una specifica azione sulle sfide fiscali dell’economia digitale, gli Stati
partecipanti non sono riusciti a concordare una nuova forma di nexus per l’individuazione di una stabile
organizzazione nel caso di presenza dematerializzata in un dato ordinamento”. Sul punto, anche per l’apparato
bibliografico riportato nelle note, si vedano ampiamente DORIGO, La stabile organizzazione tra presente e
futuro, in Riv. dir. trib., 2021, 59 ss.; A. PERRONE, L’equa tassazione delle multinazionali in Europa:
imposizione sul digitale o regole comuni per determinare gli imponibili?, in Riv. trim. dir. trib., 2019, 63 ss.
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