Page 5 - Giuseppe Grisi - Garanzie standardizzate e obbligazioni risarcitorie
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IANUS n. 26-2022 ISSN 1974-9805
rivincita dell’individualismo muta anche l’apprezzamento della standardizzazione
che, in molti contesti, assume una venatura di negatività, è sintomatica di un
uguagliamento al ribasso. Può emblematicamente richiamarsi, ancora una volta, il
terreno del turismo, dove i praticanti sono aumentati, ma la fuga dall’uniformità e
la perdita di attrattiva delle logiche di standardizzazione sono particolarmente
avvertite. Può ben dirsi, oggi, che il turismo di massa, legato a prodotti “seriali”, è
un lontano ricordo: si va, invece, alla ricerca dell’esclusività, dell’esperienza unica
e irripetibile che, oramai, grazie alla tecnologia, un buon internauta può
organizzarsi da sé, anche senza doversi economicamente svenare.
Intanto, la struttura dei mercati va sempre più segmentandosi e ciò determina la
necessità di creare paradigmi differenziati legati alla specificità del bene o del
servizio prestato. Il contratto è la categoria portante il sistema civilistico
maggiormente influenzata da questi sviluppi: si assiste, infatti, alla frammentazione
dello statuto contrattuale in sottosistemi dotati di regole proprie e insofferenti
all’applicazione di quelle comuni, a ragione o a torto giudicate inadeguate a
disciplinare fenomeni sfuggenti alla logica del rapporto individuale tra uguali che
ha ispirato la costruzione del paradigma unitario del contratto . La spinta alla
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frammentazione, alla segmentazione, alla personalizzazione investe anche la
responsabilità civile e finanche l’obbligazione al punto da legittimare il sospetto che
sia ormai minata, alle fondamenta, la tenuta dell’edificio del diritto civile.
Aleggia lo «spirito antisistematico del post-moderno» , ma la standardizzazione
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conserva centralità nello svolgimento dei processi produttivi e, con l’impiego a regime
delle nuove tecnologie, in tutte le loro potenzialità, muta faccia e riprende vigore. La
società degli algoritmi, dell’intelligenza artificiale sembra riportare in auge la
standardizzazione. Sollecitato dalla lettura di un aureo libricino recentemente pubblicato,
riflettevo qualche giorno fa sull’avvento, che si preannuncia prossimo, delle driverless cars
(veicoli senza pilota capaci di svolgere autonomamente le operazioni di guida
tradizionali) che – nel libro si sottolinea – altro non sono che «una componente di un
complesso sistema che presuppone il coordinamento tra veicoli capaci di comunicare tra
3 “Il contratto. Un futuro incerto tra unità e frammentazione” è il titolo dato al 2° Seminario in
onore di Enzo Roppo, svoltosi a Genova il 24 maggio 2019, gli atti del quale – raccolti in Annuario del
contratto 2019, diretto da D’ANGELO - ROPPO, Torino, 2020, 3 ss. – restituiscono chiara l’immagine di
un contratto che sembra subire un’autentica metamorfosi. Indicativo è anche il titolo del seminario
promosso dall’Accademia Nazionale dei Lincei e della Scuola Superiore della Magistratura e svoltosi
alla fine di novembre 2021 – Il contratto o i contratti? – che, con altre parole, riprende quello del
convegno genovese, confermando centrale la riflessione sul futuro del contratto (gli atti sono raccolti
in Contratto, contratti e mercati, Quaderno 24 della SSM, curato da MAUGERI - GRASSO, Roma, 2022);
riflessione, non relegata in second’ordine nemmeno dall’irruzione del Covid-19 e dalla pandemia che,
peraltro, hanno prodotto effetti significativi in quest’ambito, ridestando tra l’altro l’attenzione verso la
distinzione tra due modelli di contratto – quello “aristotelico” e quello “groziano” – quest’ultimo, al
contrario del primo (come nota SALVI, Il contratto ingiusto, in Foro it., 2022, V, 39, si trova in Aristotele,
«per la prima volta, il nesso tra contratto giusto e libero mercato»), svincolato da un parametro di
giustizia e consistente nel “pure bargain”.
4 L’espressione è fedelmente tratta da CASTRONOVO, Eclissi del diritto civile, Milano, 2015, 28.
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