Page 4 - Ugo Pagano - Privatizzazione della conoscenza e creazione d’intangibili
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UGO PAGANO





               1. Introduzione

                  Molti contributi, come i due libri di  HASKEL e WESTLAKE , fanno risalire
                                                                           1
               l’elevata presenza di investimenti intangibili a dei cambiamenti tecnologici che
               hanno richiesto un aumento della loro intensità nei processi produttivi. Secondo
               questa visione le istituzioni (fra cui le forme di finanziamento degli investimenti
               e  la  tutela  della  proprietà)  stentano  ad  adeguarsi  a  questa  nuova  forma  di
               organizzazione  dell’economia  ed  è  proprio  il  loro  mancato  adeguamento  che
               costituisce la causa ultima della crisi economica che stiamo vivendo. Il presente
               contributo  non  intende  negare  l’importante  ruolo  che  l’evoluzione  della
               tecnologia  ha  avuto  nella  crescita  della  cosiddetta  economia  intangibile  ma
               piuttosto far notare che gli elementi decisivi di questo cambiamento sono stati
               proprio dovuti a cambiamenti delle istituzioni e dei diritti di proprietà.
                  È naturalmente vero che la rivoluzione informatica e quella bioinformatica
               hanno generato nuovi linguaggi mediante cui si possono programmare non solo
               le  macchine  e  gli  organismi  viventi  e  queste  nuove  risorse  intangibili  stanno
               rivoluzionando  le  nostre  vite.  Sono  naturalmente  questi  alcuni  dei  nuovi
               intangibili che rendono l’economia moderna profondamente diversa da quella di
               pochi decenni orsono ma l’evoluzione del linguaggio è un elemento costitutivo
               della  nostra  specie  che  le  ha  permesso  di  colonizzare  il  nostro  pianeta  e  di
               dominare le altre specie viventi. La novità degli ultimi decenni non risiede tanto
               nella disponibilità di nuovi linguaggi e altri beni immateriali quanto nella loro
               privatizzazione. È questa privatizzazione che ha creato dei nuovi beni intangibili
               caratterizzati  da  una  scarsità  artificiale  perché,  pur  potendo  essere
               simultaneamente usati da tutti, sono monopolizzati solo da alcuni. Nella sezione
               seguente metteremo in rilievo come possesso e proprietà hanno per gli intangibili
               relazioni  diverse  da  quelle  che  caratterizzano  i  beni  tangibili  e  che  modelli
               evolutivi  che  spiegano  la  proprietà  come  qualcosa  che  si  evolve  dal  possesso
               mostrano  in  questo  caso  dei  limiti  ancora  più  evidenti  che  nel  caso  dei  beni
               tangibili.  La  terza  sezione  si  concentra  sull’appropriazione  di  un  intangibile
               fondamentale quale la conoscenza dei processi produttivi e mostra come i conflitti
               relativi ad essa abbiano caratterizzato il capitalismo sin dalla prima rivoluzione
               industriale.  La  quarta  sezione  esamina  come  la  trasformazione  dei  monopoli
               nazionali  in  diritti  di  proprietà  intellettuale,  definiti  e  fatti  rispettare  a  livello
               globale, abbia portato alla creazione di numerosi intangibili che sono spesso dei
               beni  fittizi  che  limitano  fortemente  le  libertà  dei  non-proprietari.  Infine,
               nell’ultima  sezione  viene  proposta  una  possibile  riforma  delle  organizzazioni
               internazionali  che  potrebbe  limitare  la  crescente  monopolizzazione
               dell’economia  che  ha  avuto  effetti  negativi  sulla  diseguaglianza,  la
               finanziarizzazione e la stagnazione dell’economia.


                  1  Cfr. i due libri di HASKEL - WESTLAKE, Capitalism without Capital: The Rise of the Intangible
               Economy, Princeton, 2017; Restarting the Future: How to Fix the Intangible Economy, Princeton, 2022.

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