Page 9 - Ugo Pagano - Privatizzazione della conoscenza e creazione d’intangibili
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IANUS n. 27-2023 ISSN 1974-9805
medicamenti, dissuadendo l’industria farmaceutica dall’effettuarvi i necessari
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investimenti» .
In realtà i decenni precedenti a questa sentenza avevano visto una inventività
straordinaria da parte della medicina con lo sviluppo di nuovi farmaci, quali i
vaccini antipolio e gli antibiotici, che, in un regime di scarsa protezione dei
brevetti farmaceutici anche a livello internazionale, avevano cambiato il destino
di molti esseri umani. Non solo gli inventori non avevano acquisito alcun brevetto
ma erano anche quasi sconcertati dall’idea che si potessero brevettare queste
nuove terapie. Anzi gli inventori del vaccino anti-polio, gli scienziati SABIN e
SALK, avevano ritenuto ridicolo che si potessero brevettare le loro invenzioni .
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Sostenitori di due tipi di vaccino diversi (con virus depotenziato e inattivato),
SABIN e SALK avevano spesso avuto opinioni contrapposte sui meriti dei loro
vaccini ma erano unificati dall’idea che la scienza, finanziata soprattutto dallo
Stato, dovesse fornire gratuitamente la conoscenza di questi rimedi. Il risultato fu
una forte competizione scientifica fra i due vaccini ma senza nessuna concorrenza
fra imprese che ne monopolizzassero la conoscenza. Si può anzi dire che la
competizione scientifica, che vide prevalere prima il vaccino Salk, poi quello Sabin
e poi ancora il vaccino Salk, fu particolarmente acuta ed evidente perché non era
condizionata da interessi commerciali in quanto tutte le imprese accreditate erano
libere di produrre ognuno dei due vaccini in un mercato sostanzialmente
concorrenziale. Né si può dire che questa modalità di produzione dei vaccini
appartenga al passato. Il vaccino per l’influenza viene, in modo simile, due volte
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all’anno aggiornato dalla comunità scientifica insieme allo OMS . La
conoscenza degli aggiornamenti è pubblicamente disponibile in un regime di
libera concorrenza a tutte le ditte accreditate a produrle.
Sottolineando l’effetto incentivante dei brevetti, la Corte aveva colto solo un
aspetto del rapporto fra processi innovativi e brevetti. A fronte di un effetto di
incentivazione degli investimenti vi sono anche effetti negativi che andavano
nella direzione opposta. Prezzi di monopolio particolarmente elevati quando i
consumatori hanno un costo elevato di attesa del prodotto (come per esempio nel
caso dei vaccini Covid), blocco di investimenti innovativi che richiedono
conoscenze complementari bloccate da brevetti, patent trolls (ovvero brevetti
generici depositati al solo scopo di bloccare le innovazioni della concorrenza)
hanno un effetto disincentivante degli investimenti. Questo effetto
disincentivante, a differenza di quello incentivante, è meno immediato e si
accumula nel tempo. L’innovazione finanziata da enti pubblici e utilizzabile da
tutti in un regime di concorrenza ha quindi vantaggi che non sono affatto
8 La sentenza è pubblicata in Foro it., 1978, 810, con nota di PARDOLESI.
9 Cfr. PAGANO, La difficile scelta del giusto vaccino, in Menabò di Etica e di Economia, 30 novembre
2020, all’indirizzo https://eticaeconomia.it/la-difficile-scelta-del-giusto-vaccino/.
10 Cfr. il bel saggio di KAPCZYNSKI, Order without Intellectual Property Law: Open Science in
Influenza, in 102 Cornell L. Rev., 2017, 1539 ss.
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