Page 4 - Maria Elena Salerno - Sostenibilità e innovazione: come la regolamentazione sulla finanza sostenibile può supportare la crescita dell'economia contemporanea
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IANUS n. 27-2023 ISSN 1974-9805
1. Premessa
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Per uscire dalla recessione e favorire, per dirla “a la Mazzucato” , «una crescita
smart (trainata dall’innovazione, di lungo periodo), inclusiva (con meno
disuguaglianza) e sostenibile (da un punto di vista ambientale e sociale)», occorre
incrementare lo sforzo dei sistemi finanziari dei vari paesi nell’investimento in
progetti industriali innovativi. La natura di “beni intangibili” di tali progetti
ostacola, per una serie di ragioni che tra breve evidenzieremo, l’apporto di risorse
finanziarie per la relativa realizzazione, con conseguente impatto negativo sulla
crescita della produttività. Si pone, pertanto, la necessità di indurre e incentivare
il mondo della finanza a sostenere il mondo delle idee, ergo dell’innovazione; cosa
che implica un impegno e un’azione congiunta, collaborativa e convergente dello
Stato, degli operatori del mercato e delle Autorità di regolazione e vigilanza.
Quanto appena detto trova conferma nel framework analitico, sviluppato
dall’OECD tra il 2019 e il 2021, che collega finanza, assets intangibili e
produttività per testare che i benefici aggregati di produttività derivanti
dall’allentamento dei vincoli al finanziamento sono potenzialmente maggiori nei
settori ad elevata intensità di intangibili rispetto agli altri settori dell’economia.
Nello specifico, dalle due indagini empiriche, condotte l’una a livello di settore e
l’altra a livello di impresa e riportate in due papers del 2019 e del 2020 , emerge che lo
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scarso finanziamento delle imprese ad alta intensità di intangibili incide
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negativamente sulla crescita della produttività di un paese. La terza analisi di nostro
interesse risale al 2021 ed è diretta al G20, al tempo sotto la presidenza italiana. In
tale sede, lo studio dell’OECD sottolinea il ruolo complementare e pilota che gli assets
intangibili possono avere nella transizione digitale necessaria al perseguimento degli
obiettivi inclusi nell’agenda dei leader mondiali (i.e. fronteggiare il cambiamento
climatico, promuovere l’innovazione e superare la povertà e le disuguaglianze) e,
conseguentemente, individua alcune misure di policy, successivamente integrate da
un ulteriore lavoro , dirette a rimuovere gli attriti finanziari alla realizzazione delle
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idee innovative, in particolare a contenuto tecnologico e digitale.
In proposito, nell’ambito dei paesi del G20, l’analisi dell’OECD del 2021
evidenzia due dati di fatto che caratterizzano le modalità di finanziamento delle
imprese ad elevata intensità di intangibili. Il primo è rappresentato dal limitato
1 MAZZUCATO, Il valore di tutto. Chi lo produce e chi lo sottrae nell’economia globale, Editori Laterza,
Bari-Roma, 2018, 11; ID., Lo Stato innovatore, Bari-Roma, 2020, XXVI.
2 DEMMOU et al., Productivity growth and finance: The role of intangible assets - A sector level analysis, OECD
Economics Department Working Papers, n. 1547, 2019; DEMMOU et al., Productivity and finance: the intangible
assets channel - a firm level analysis, OECD Economics Department Working Papers, n. 1596, 2020.
3 OECD, Bridging the Gap in the Financing of Intangibles to Support Productivity: Background paper,
2021, OECD Publishing, Paris. Sul punto cfr. anche l’analisi di SEGOL et al., The impact of bank loan
terms on intangible investment in Europe, in EIB Working Papers, n. 2021/05.
4 DEMMOU - FRANCO, Mind the financing gap: Enhancing the contribution of intangible assets to
productivity, OECD Economics Department Working Papers, n. 1681, 2021.
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