Page 7 - Maria Elena Salerno - Sostenibilità e innovazione: come la regolamentazione sulla finanza sostenibile può supportare la crescita dell'economia contemporanea
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MARIA ELENA SALERNO





               processi decisionali degli investitori/operatori pubblici e privanti e a monitorare la
               concreta realizzazione dei progetti innovativi finanziati.


               2. Le fonti di finanziamento degli intangibili

                  2.1. Il canale pubblico

                  Con riguardo al sostegno finanziario all’innovazione da parte dei Governi, ben
               nota  è  la  posizione  dell’economista  Mariana  MAZZUCATO  che  ritiene  questa
               modalità di finanziamento la soluzione preferibile al problema della carenza di
               provvista di capitale paziente, sia perché lo Stato non è ancorato all’idea di un
               profitto di breve termine sia perché nel caso di molte innovazioni lo Stato è l’unico
               soggetto che può assumersi il rischio di investire . Prova ne è il fatto che le più
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               grandi rivoluzioni tecnologiche, che hanno cambiato l’economia ed hanno creato
               crescita per anni, hanno avuto uno Stato “interventista” dietro che ha fatto molto
               più che “aggiustare i fallimenti” o investire nelle condizioni di base (educazione,
               ricerca,  infrastrutture).  La  MAZZUCATO  propone  di  recuperare  le  risorse  per
               effettuare investimenti di questa entità con la tassazione. Secondo l’economista,
               le tasse non andrebbero abbassate ma rimodulate e rese più eque per favorire il
               lavoro e gli investimenti in capitale umano (in formazione), necessari per ridurre
               le diseguaglianze e fornire alle imprese quelle competenze che sono fondamentali
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               per la loro competitività .
                  L’idea  della  MAZZUCATO  di  affidare  allo  Stato,  in  senso  lato,  o,  più  in
               generale, alle Amministrazioni Pubbliche e alla collaborazione pubblico-privato,
               il  ruolo  proattivo  di  investitori  nella  promozione  di  una  crescita  trainata
               dall’innovazione, inclusiva e sostenibile, pone non poche perplessità in merito
               all’idoneità ad affrontare le sfide del nostro tempo e, soprattutto, alla praticabilità
               in paesi, come il nostro, sovraindebitati, non particolarmente dotati di una visione
               politica di lungo periodo e con un sistema fiscale particolarmente oneroso; per
               non  parlare  delle  critiche  che  il  modello  di  sostegno  statale  interventista
               all’innovazione  suscita  in  ragione  dei  problemi  di  efficienza  dovuti  sia  alla
               lentezza  e  alla  insufficiente  reattività  delle  organizzazioni  pubbliche  nel
               rispondere alle sfide di un contesto economico fortemente dinamico, come quello
               di oggi, sia alla scarsa flessibilità della burocrazia statale.
                  Certo  è  che  i  Governi  normalmente  finanziano  una  parte  degli  intangibili
               (ricerca e sviluppo, education e training) per sostenere l’innovazione sia direttamente,
               garantendo l’impresa o i prestiti bancari oppure erogando prestiti e sovvenzioni a
               start-up, sia indirettamente, attraverso incentivi fiscali. In proposito si riscontrano
               due problemi rilevanti. Si evidenzia, da un lato, che le sovvenzioni pubbliche vanno
               in prevalenza a beneficio delle imprese di grandi dimensioni e, dall’altro, che le



                  13  V. supra, nt. 1.
                  14  MAZZUCATO, Lo Stato innovatore, 92 ss.

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