Page 16 - Emanuela Orlando - Sviluppo sostenibile, catene di valore e responsabilità ambientale di impresa: evoluzione del quadro normativo a livello internazionale e prime riflessioni sui nuovi sviluppi in diritto UE
P. 16

EMANUELA ORLANDO





                                 48
               adottato  nel  2015 ,  i  quali  introducevano  degli  obblighi  per  le  imprese  di
               verificare e comunicare al pubblico, e quindi ai consumatori, i rischi che i loro
               prodotti  siano  associati  a  schiavitù  o  traffico  di  esseri  umani.  Nell’Unione
               Europea, la Direttiva 2014/95 riguardante la comunicazione di informazioni di
               carattere  non  finanziario  (anche  cosiddetta  ‘Non  Financial  Reporting  Directive’
                        49
               (NFRD))  imponeva a determinate imprese «che costituiscono enti di interesse
               pubblico»  l’obbligo di includere nella relazione sulla gestione «una dichiarazione
                        50
               di carattere non finanziario contenente informazioni ambientali, sociali, attenenti
               al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta alla corruzione» .
                                                                             51
                  Nonostante il merito di questi strumenti legislativi nel gettare le basi per un
               quadro  giuridico  vincolante  relativamente  agli  obblighi  di  sostenibilità  delle
               imprese, essi mantengono un ambito applicativo alquanto limitato, in quanto, se
               si  esclude  la  NFRD  dell’Unione  Europea,  gli  obblighi  di  comunicazione  e
               informazione imposti alle imprese riguardano quasi esclusivamente il rischio che
               le loro attività siano più o meno direttamente coinvolte il traffico di essere umani
               o situazioni di schiavitù. Da un punto di vista pratico, inoltre, molti studi hanno
               messo in luce l’insufficienza di un approccio basato meramente su obblighi di
               reporting  e  di  trasparenza,  ma  privo  di  meccanismi  per  l'imputazione  delle
               relative responsabilità alle imprese e per garantire la corretta applicazione della
                         52
               normativa .
                  Un passo più avanti nella direzione di affermare una responsabilità sociale e
               ambientale delle imprese è dunque rappresentato dall’adozione da parte di alcuni
               ordinamenti giuridici nazionali di leggi che, ispirandosi direttamente al concetto
               di  due  diligence  introdotto  nei  PGNU,  impongono  alle  imprese  degli  obblighi
               specifici in tema di prevenzione e mitigazione dei rischi per la tutela dei diritti
               umani  e  dell’ambiente  associati  alle  loro  attività  commerciali.  Tra  questi
               strumenti legislativi, la legge sul dovere di vigilanza delle società madri e delle



                  48  Modern Slavery Act 2015 https://www.legislation.gov.uk/ukpga/2015/30/contents/enacted
                  49   Direttiva  2014/95/UE  del  Parlamento  Europeo  e  del  Consiglio  recante  modifica  della
               direttiva  2013/34/UE  per  quanto  riguarda  la  comunicazione  di  informazioni  di  carattere  non
               finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi
               dimensioni, GU L 330/1, 15.11.2014.
                  50  La direttiva si applicava a imprese di grandi dimensioni che costituiscono interesse pubblico
               e che alla data di chiusura di bilancio presentano un numero di dipendenti occupati in media pari a
               500.
                  51  Articolo 19 bis, Direttiva 2014/95/UE.
                  52  Vedi VILLIER, cit.; G LEBARON, J LISTER e P DAUVERGNE, cit. In maniera analoga, nello
               studio sui requisiti di due diligence effettuato per conto della Commissione Europea, SMITH ET AL,
               cit., 101, si riporta: ‘Stakeholders noted that because reporting requirements rarely provide for a sanction in
               the case of a failure to report, they have been shown to result in low levels or reporting and low quality report.
               The UK MS act has proven partly effective in terms of transparency. ...Similarly: the EU non-financial directive
               establishes a legal duty for companies to disclose their due diligence practice. However, the form of how they are
               meant  to  comply  with  the  duty  to  disclose  has  not  been  clarified  in  that  directive.  Also,  some  reporting
               requirements do not require any substantive due diligence to take place’.

                                                    78
   11   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21