Page 20 - Emanuela Orlando - Sviluppo sostenibile, catene di valore e responsabilità ambientale di impresa: evoluzione del quadro normativo a livello internazionale e prime riflessioni sui nuovi sviluppi in diritto UE
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EMANUELA ORLANDO
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senza dover necessariamente sollevare il velo societario . Inoltre, ponendo
l’accento sulla sussistenza di obblighi di supervisione e controllo dell'impresa
madre, vengono aggirate le obiezioni relative alla controversa questione della
competenza giurisdizionale e gli ostacoli di natura giuridica e politica, che in
passato avevano frenato tentativi di introdurre una regolamentazione
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extraterritoriale per le attività economiche delle imprese transnazionali .
Dal punto di vista dell’evoluzione normativa, un profilo interessante risiede
nel fatto che, sebbene queste decisioni siano basate su strumenti di diritto interno,
nello specifico in norme di diritto privato, le motivazioni di queste sentenze
tendono a fare riferimento, o quantomeno considerare, anche le risoluzioni e gli
altri strumenti normativi di soft law adottati a livello internazionale, quali per
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l’appunto i PGNU . Si cita al riguardo la decisione resa dai giudici de L’Aia nel
caso tra la NGO olandese Vereiniging Milieudefensie e la società multinazionale
Royal Dutch Shell plc in cui la corte, nel valutare la portata della responsabilità
di Shell relativamente all’obbligo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra,
si richiama ai PGNU, implicitamente tenendone conto nella interpretazione dello
standard di responsabilità a cui la società sarebbe tenuta in base al diritto
interno .
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6. Catene del valore, imprese e sostenibilità nel diritto UE
Secondo stime recenti, l’Unione Europea rappresenta, a livello globale, uno
dei mercati i cui consumi sono maggiormente responsabili di impatti ambientali .
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L’adozione di un quadro regolamentare che possa arginare tali impatti negativi
su ambiente e clima, anche attraverso l’imposizione di regole di condotta per le
imprese europee operanti in, o aventi relazioni commerciali con, paesi terzi si
pone quindi in linea con le aspirazioni dell’Unione di presentarsi quale attore
importante a livello globale nel raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo
sostenibile e nella lotta al degrado ambientale e ai cambiamenti climatici.
Le prime iniziative legislative dell’Unione Europea volte a regolamentare e
disciplinare gli impatti negativi su ambiente e diritti umani associati alle catene di
65 Cfr. ARISTOVA, Tort litigation against transnational corporations in the English courts: the challenge
of jurisdiction, in Utrecht Law Review, 2018, 8: «The benefits of asserting direct liability of the parent company
is that it enables claimants to avoid having to pierce the corporate veil...The duty of care doctrine does not
challenge traditional theories of corporate law by suggesting that all legal entities in the corporate group should
be treated as a single unit».
66 DEVA, Corporate human rights violations: a case for extraterritorial regulation, in LUETGE (a cura di)
Handbook of the Philosophical Foundations of Business Ethics, Springer 2012, 1077; anche BRINO, cit., 17.
67 ALPA, cit., 257.
68 Vereniging Milieudefensie and others v Royal Dutch Shell PLC, Corte di prima istanza de L’Aia, 26
maggio 2021, vedi in particolare il paragrafo 4.4.11 della sentenza
https://climatecasechart.com/non-us-case/milieudefensie-et-al-v-royal-dutch-shell-plc/ .
69 SCOTT, Reducing the EU’s global environmental impact, in German Law Journal, 2020, 12.
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