Page 9 - Giovanni Bianco - Stato, Statuto Albertino e Costituzione in senso materiale in Costantino Mortati
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IANUS n. 28-2023                       ISSN 1974-9805





               diritto», «nei limiti del diritto obiettivo», ma nel  solco della opposizione, che
               Mortati tiene in gran conto, tra la «considerazione giuridica dello Stato moderno»
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               e la «considerazione politica del regime» .
                  Ora, mentre Zanobini sottolineava ancora,  come suaccennato, il ruolo  del
               monarca quale «collante istituzionale» tra i poteri dello Stato alla luce delle norme
               statutarie;   Mortati nel 1931 giunge  invece a  scrivere che «la  ripartizione  di
               competenza che si è attuata fra il Re e il  Capo del Governo ha  trasferito in
               quest’ultimo l’esercizio effettivo delle prerogative conferite dallo Statuto al Re per
               la coordinazione degli organi costituzionali, che non può essere attuata se non in
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               relazione ad un particolare indirizzo politico» . Di conseguenza, «la nomina dei
               senatori, lo scioglimento delle Camere, la  chiusura e deroga  delle sessioni, il
               diritto di grazia e di amnistia costituiscono altrettanti atti affidati per l’esercizio
               alla discrezionalità del Capo del Governo – fino a tanto che la fiducia del Re lo
               assiste  –  in  quanto  appaiono  mezzi  indispensabili  all’attuazione  di  quel
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               programma politico che è opera sua» .
                  Si può, di conseguenza, parlare di un vero e proprio rapporto di sostituzione tra
               ruolo istituzionale del Capo dello Stato e ruolo istituzionale del Capo del Governo,
               e di configurazione, con altro linguaggio, di una “dittatura costituzionale”, così può
               essere inteso l’inciso «fino a tanto che la fiducia del Re lo assiste».
                  Ed è anche questo inciso che ci consente di porre in risalto la problematica
               «accumulazione storica di istituzioni diversamente stratificabili e non  sempre



               amministrazione in correlazione con l’indirizzo politico); GALIZIA (a cura di), Forme di Stato e forme
               di governo:  nuovi studi sul pensiero di Costantino  Mortati, Milano, 2007.  È altresì importante cogliere
               l’attualità di questo argomento, pur nelle trasformazioni storiche e nel mutato regime politico. Di
               particolare  pregio  al  riguardo sono le  riflessioni sui rapporti  tra i  poteri dello Stato e  sul ruolo
               costituzionale del governo contenute in DOGLIANI, voce Indirizzo politico, in Dig. disc. pubbl., VIII,
               Torino,  1993,  241  ss.  e  NANIA,  Prime  considerazioni  sulla “funzione  di  Governo”  come  “funzione  di
               indirizzo”, in Annuario 2001, Il Governo. Atti del 16° Convegno annuale, Palermo, 8-9-10 novembre  2001,
               Associazione Italiana dei Costituzionalisti,  Padova, 2002, 295 ss.
                  22  M. FIORAVANTI,  Dottrina  dello Stato-persona e dottrina  della costituzione.  Costantino Mortati  e la
               tradizione giuspubblicistica  italiana (Dallo Stato liberale allo Stato fascista ed oltre),  cit., 114 ss. Peraltro, la
               «considerazione giuridica  dello  Stato  moderno» era  a  ben  vedere strumentale alla  prevalente
               «considerazione politica del regime», e questo entro la considerazione del fascismo come «uno dei
               possibili  modi di organizzazione dello Stato moderno nella sua fase post-liberale» e «in chiave di
               nuovo diritto pubblico»  (così M. FIORAVANTI,  Dottrina dello Stato-persona e dottrina della costituzione.
               Costantino Mortati e la tradizione giuspubblicistica  italiana (Dallo Stato liberale allo Stato fascista ed oltre),
               cit., 115), che fu poi indubbiamente l’impostazione della dottrina di quel tempo. v. in argomento ex
               multis CROSA,  Il fattore politico  e le costituzioni,  in Studi in onore di Ranelletti,  Padova, 1930 (su questo
               importante contributo v. LANCHESTER,  Emilio Crosa, in Diz. bibl. it., vol. 31, Roma, 1985); DONATI,
               Il governo del Re nella classificazione delle forme di governo, 1933 ed ID., Divisione e coordinamento dei poteri
               dello Stato fascista, 1938, ora in ID., Scritti di diritto pubblico,  II, Padova, 1966, 335 ss.; BODDA, Il Capo
               del governo  nello Stato fascista, Bologna, 1935;  BISCARETTI  DI  RUFFIA,  Alcune osservazioni sul concetto
               politico e sul concetto  giuridico della dittatura, Padova, 1936; BONAUDI,  Principi di diritto pubblico, Torino,
               1936, 361 ss.; RANELLETTI,  Istituzioni di diritto pubblico. Il nuovo diritto italiano, Padova, 1937, 217 ss.
                  23  MORTATI,  L’ordinamento del governo nel nuovo diritto pubblico italiano, cit.,  127.
                  24  MORTATI,  L’ordinamento del governo nel nuovo diritto pubblico italiano, cit.,  127.

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