Page 12 - Giovanni Bianco - Stato, Statuto Albertino e Costituzione in senso materiale in Costantino Mortati
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GIOVANNI BIANCO





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                  Ora, se da un lato Mortati, come ben nota il Cheli , «non esita a ritenere
               comparabile  la  nuova  esperienza  italiana,  come  “monarchia  a  premier”,  con
               l’esperienza  inglese,  come  “democrazia  a  premier”»,  così  proponendo  «una
               lettura moderata del regime», nel «compromesso tra fattori disomogenei ed al
               limite  inconciliabili»;  d’altro  canto  proprio  il  concetto  di  indirizzo  politico,
               «capace di unificare tutta l’esperienza pubblicistica», si pone oltre i canoni dello
               Stato liberale e finisce con l’accentuare, sostanzialmente senza limiti, la posizione
               del governo e del Capo del  Governo .
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                  Quindi, la sfera di direzione politica dello Stato e della società si attua per le
               «funzioni  veramente  caratteristiche  del  Capo  del  Governo»,  «dirette  a  dare
               impulso all’attività degli organi dello Stato, a coordinare l’azione di questi con le
               finalità  generali,  a  controllare  l’esecuzione  delle  decisione  prese» .  Dunque
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               posizione di supremazia finisce con il significare controllo del Capo del Governo
               sui  ministri  e  l'apparato statale  nel  suo  complesso,  quindi pure  sulla pubblica
               amministrazione.
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                  È fondato quanto scritto da autorevole dottrina , per l’insigne Autore è decisivo
               «rimeditare, partendo dal presente istituzionale, sui caratteri di fondo dello Stato
               moderno in termini più generali e formali», per cogliere le «trasformazioni dello
               Stato moderno», entro la sovranità e la personalità dello Stato.
                  Tuttavia Mortati non è “giurista del regime”, ma non è neppure “giurista della
               tradizione”. Il Cheli, al riguardo, ha osservato che Mortati nel 1931 si pone «in
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               rapporto di continuità»  con la legalità statutaria. Secondo il sommesso parere
               dello scrivente si tratta di una continuità prevalentemente formale, proprio perché
               l’indirizzo  politico  del  regime,  espresso  dal  Capo  del  Governo,  prevale  sulla
               natura giuridica dello Stato moderno, finendo sostanzialmente con l’assorbirla,
               perché  orienta  l’attività  degli  organi  costituzionali  e  della  pubblica
               amministrazione. Perciò con ciò staccandosi, come prima accennato, dalle tesi
               del Romano e del Ranelletti, sia pure in parte diverse – il secondo sostenitore della
               prerogativa regia e di un ritorno alla monarchia costituzionale –,  secondo le quali
               il  rafforzamento  del  potere  esecutivo  significa  «governo  e  amministrazione»,
               «Stato  amministrativo  della  tradizione»,  nello  spettro  della  imparzialità  ed
               originarietà  della  pubblica  amministrazione,  e  non  «funzione  governativa»;
               quindi affermando sovranità, autonomia, originarietà del potere pubblico che si
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               concentra ed esprime al massimo grado nel potere esecutivo

                  42  CHELI, Prefazione, cit., X.
                  43   CHELI,  Prefazione,  cit.,  VIII-IX;  M. FIORAVANTI,  Dottrina  dello  Stato-persona  e  dottrina  della
               costituzione. Costantino Mortati e la tradizione giuspubblicistica italiana (Dallo Stato liberale allo Stato fascista
               ed oltre), cit., 132 ss., 135-136.
                  44  MORTATI, L’ordinamento del governo nel nuovo diritto pubblico italiano, cit., 202.
                  45  M. FIORAVANTI, Dottrina dello Stato-persona e dottrina della costituzione. Costantino Mortati e la
               tradizione giuspubblicistica italiana (Dallo Stato liberale allo Stato fascista ed oltre), cit., 117.
                  46  CHELI, Prefazione, cit., X.
                  47  MORTATI, L’ordinamento del governo nel nuovo diritto pubblico italiano, cit., 195 ss.; M. FIORAVANTI,
               Dottrina dello Stato-persona e dottrina della costituzione. Costantino Mortati e la tradizione giuspubblicistica

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