Page 82 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
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EMANUELA ORLANDO
rischi di impatti significativi sull’ambiente. Uno dei limiti della legge è
rappresentato tuttavia dall’ambito applicativo ratione personae, in quanto le norme
si applicano a tutte le imprese con sede in Francia nella misura in cui esse
impiegano, sia direttamente che nelle loro filiali, un numero di lavoratori pari o
superiore a 5000 nelle sedi francesi; o un numero pari o superiore a 10000
lavoratori occupati nella sede centrale e in tutte le filiali con sede in Francia o
all'estero. Secondo alcuni commentatori questa è una soglia molto elevata in
quanto non ricomprenderebbe molte delle industrie nei settori a maggior rischio,
quali l’industria estrattiva, o a forte intensità di manodopera, come il settore
tessile, dove tuttavia sono frequenti gli abusi di diritti umani e libertà
fondamentali . Alcuni autori ritengono che una definizione diversa, basata sul
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fatturato complessivo generato dall' imprese – come nel caso del Modern Slavery
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Act– sarebbe stato più appropriata .
Per quanto riguarda infine l’accesso alla giustizia, un altro dei tre capisaldi dei
PGNU, la legge stabilisce che, in caso di inadempienza, qualsiasi soggetto avente
interesse ad agire può presentare un’azione legale davanti a un giudice francese
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affinché ordini alla società di adempiere agli obblighi della legge . Essa inoltre
introduce espressamente la responsabilità civile delle imprese prevedendo la
possibilità per le parti interessate di invocare davanti al giudice la responsabilità
civile extracontrattuale dell’azienda sulla base degli articoli 1240 e 1241 del codice
civile (ovverosia, le ipotesi di responsabilità per colpa o imprudenza) e di
richiedere un risarcimento nella misura in cui il mancato rispetto degli obblighi
relativi al piano di vigilanza abbia determinato un danno. Si tratta quindi di una
responsabilità per colpa, anziché responsabilità oggettiva, ove la “colpa” si
configura nel mancato rispetto degli obblighi di vigilanza. L’adozione e
applicazione di un rigoroso piano di vigilanza e la messa in atto degli obblighi
relativi escluderebbero la colpa, e dunque la responsabilità dell’impresa .
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58 FAQ plan de vigilance, cit., 6.
59 BRIGHT, cit., 6.
60 La legge inserisce nel codice di commercio francese una disposizione (Article L.225-102-4)
per la quale: «Lorsqu'une société mise en demeure de respecter les obligations prévues au I n'y satisfait pas dans
un délai de trois mois à compter de la mise en demeure, la juridiction compétente peut, à la demande de toute
personne justifiant d'un intérêt à agir, lui enjoindre, le cas échéant sous astreinte, de les respecter» (Article 1,
Loi n 2017-399). Inoltre, il testo originario della legge prevedeva un meccanismo di enforcement
molto potente, con la possibilità da parte del giudice di condannare la società ad una multa di fino
a 10 milioni di euro in caso di mancato rispetto. Questa disposizione è stata tuttavia impugnata ed
abrogata dalla corte costituzionale (Décision n 2017-750 DC du 23 mars 2017 https://www.conseil-
constitutionnel.fr/sites/default/files/as/root/bank_mm/decisions/2017750dc/2017750dc.pdf) in
quanto considerata non conforme completamente ai principi di certezza del diritto e della
proporzionalità della pena. Non sono state tuttavia dichiarate incostituzionali le norme che
prevedono la possibilità per le parti interessate di richiedere al giudice un’ingiunzione affinché
l’azienda adotti, applichi e pubblichi un piano di vigilanza, con corrispettive sanzioni per l’eventuale
mancato rispetto di tale obbligo. Cfr. BRIGHT, cit., 7.
61 Secondo la dottrina, gli obblighi relative al dovere di vigilanza si configurano comunque come
obbligazioni di mezzi, e non di risultato, con un approccio che riflette gli obiettivi e le modalità di
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