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GIACOMO GIORGINI PIGNATIELLO
Alla luce di tale sintetica ricostruzione emerge con evidenza come il settore
digitale ben si presti ad una governance tramite rete di autorità amministrative
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indipendenti . L’Unione Europea e tutti i 27 Paesi membri in questi anni si sono
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dotati di piani strategici per la digitalizzazione, rappresentando quest’ultima
indubbiamente un settore strategico foriero di rilevanti sviluppi di ordine
economico, sociale e culturale. Diversi sono i modelli di regolazione del digitale
adottati nell’Unione. Dall’adozione dei suddetti piani strategici nazionali, che
tutte le amministrazioni dello Stato sono collettivamente chiamate a realizzare
nell’ambito delle proprie competenze, alla creazione di appositi ministeri per il
digitale, dall’istituzione di specifiche agenzie alla creazione di vere e proprie
autorità indipendenti.
In particolare, in questa sede, si segnala come Grecia, Lussemburgo e
Slovenia abbiano dato vita ad appositi Ministeri per la transizione digitale.
Austria, Danimarca, Portogallo e Svezia, invece, similmente all’Italia hanno
istituito agenzie per lo sviluppo e la governance dei processi digitali. Cipro ,
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Malta e Romania , infine, hanno costituito apposite autorità indipendenti per
il digitale.
Sul piano domestico interessante risulta l’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID),
che nel tempo ha conosciuto una progressiva estensione dei propri poteri, fino a
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vedersi da ultimo attribuire funzioni di vigilanza e sanzionatorie , che, com’é
noto, anche con riferimento ai profili costituzionali, rappresentano uno degli
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aspetti piu delicati e sensibili della regolazione . Tale evoluzione dell’Agenzia,
che segue l’esponenziale rilevanza che il digitale sta assumendo nel mondo
contemporaneo, pare essere un caso emblematico della necessità che gli Stati
costituzionali affrontano nel garantire un equilibrio tra esigenze di crescita ed
innovazione del digitale e tutela dei diritti fondamentali degli individui anche nel
cyberspazio.
Trattato di Lisbona, Bologna, 2012, 137 ss.; CHITI, European Agencies’ Rule-Making, Powers, Procedures
and Assessment, in European Law Journal, 19(1), 2013, 93-110.
62 Sulle strategie di regolazione che tali autorità potrebbero assumere, interessanti gli spunti di
riflessione contenuti in: CHANG - GRABOSKY, The governance of cyberspace, in DRAHOS (ed.),
Regulatory Theory: Foundations and applications, Canberra, 2017, 533-552.
63 Interessanti sul punto i targets digitali 2030 dell’Unione Europea, individuati dalla: Decision
(EU) 2022/2481 establishing the Digital Decade Policy Programme 2030, 19.12.2022, OJ L 323,
19.12.2022, 4-26. Si veda altresì la: Communication from the Commission to the European
Parliament, the Council, the European Economic and Social Committee and The Committee of the
Regions, 2030 Digital Compass: the European way for the Digital Decade, Brussels, 9.3.2021, COM(2021)
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64 Digital Security Authority (https://dsa.cy/en/the-dsa/vision-and-objectives).
65 Malta Digital Innovation Authority (https://www.mdia.gov.mt/what-we-do/).
66 Authority for the Digitalization of Romania (https://www.adr.gov.ro/).
67 Ci si riferisce in particolare agli artt. 14-bis, co. 2, lettera i), 18-bis, 32-bis del Codice
dell'Amministrazione Digitale.
68 Cfr. sul punto: CARULLO, L’amministrazione quale piattaforma di servizi digitali, Napoli, 2022, in
part. 94-111.
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