Page 11 - Giacomo Giorgini Pignatiello - Costituzionalismo europeo del digitale e governance dell'infosfera - IANUS: Diritto e Finanza - Quaderni 2023
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IANUS - Quaderni 2023 ISSN 1974-9805
2. Lo Stato dinnanzi alle sfide del costituzionalismo europeo del digitale
Molto si è dibattuto sul ruolo dello Stato nel XXI secolo. Per lungo tempo è
prevalsa l’idea che le forze centripete che governano l’infosfera avrebbero
disgregato lo Stato, quale assetto accentrato del potere pubblico. Parte della
dottrina ritiene, infatti, che: “La rigidità del diritto statale si rivela incapace di
regolare le nuove modalità delle azioni umane; la destatualizzazione produce un
diritto flessibile, che si adatta al modello reticolare del mondo digitale” .
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Similmente è stato osservato che la rapidità e l’elevato tecnicismo che
caratterizzano i continui mutamenti del digitale rendono del tutto inefficace e
dunque inutile qualunque tentativo di regolamentazione del cyberspazio .
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La prospettiva storica-comparata, tuttavia, smentisce tali posizioni. La
dottrina più recentemente, infatti, ha posto in luce che: “Gli Stati non sono vittime
ma levatrici: «sono siti strategici per la strutturazione del globale e in questo
processo subiscono cambiamenti fondamentali»” . La a-giuridicità che sin dagli
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albori ha caratterizzato il settore digitale, invero, è stata frutto di una precisa scelta
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di politica economica avanzata dagli Stati Uniti , volta a promuovere
l’espansione di un nuovo mercato, che, beneficiando di un regime
particolarmente favorevole, ha raggiunto dimensioni macroscopiche. Il rigido
sistema di controllo che vige in molti Paesi autocratici del mondo rispetto alle
attività dei grandi colossi digitali dimostra concretamente la fallacia delle tesi
sull’ingovernabilità del cyberspazio e sulla necessaria soccombenza del potere
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statale nell’epoca delle piattaforme globali . Il mito dell’ingovernabilità del
cyberspazio, insomma, va sempre più disgregandosi sulla scorta dell’assunto per
cui: “Lo stesso ordine digitale-immersivo non è un ordine trascendente, ma è
storicamente dato. È un ordine costruito e gestito artificialmente … [è] un ordine
plasmabile” .
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38 E. MAESTRI, Lex informatica e diritto. Pratiche sociali, sovranità e fonti nel cyberspazio, in Ars
interpretandi, 1, 2017, 19.
39 Per tutti cfr. LONGO, La legge precaria, Torino, 2017, 20: “L’esplosione della tecnica, la velocità di
elaborazione e di trasmissione dei dati mostrano tutta la difficoltà che il diritto ha nell’offrire una guida
ai fenomeni sociali … le istituzioni e il prodotto dei processi democratici appaiono vulnerabili e assai
incapaci di ‘resilienza’, cioè di adattarsi alla velocità dei cambiamenti in corso … l’aumento del ritmo
delle innovazioni scientifiche, tecnologiche e i cambiamenti dell’economia non generano un aumento
del tempo a disposizione dei decisori pubblici per la soluzione dei nuovi problemi generati da queste
stesse trasformazioni, ma il contrario; le leggi e le decisioni politiche devono governare una realtà in
continuo cambiamento senza avere il tempo necessario neanche per conoscerla”.
40 ANTONINI, Globalizzazione e nuove sfide del costituzionalismo, in Diritto pubblico, 2, 2019, 325.
41 Sul punto fondamentale fu l’Administration’s Telecommunications Act del 1996 adottato nel corso
della Presidenza Clinton che agevolò lo sviluppo delle imprese digitali sottraendole alla
regolamentazione delle utilities e dunque consentendo loro una crescita esponenziale in assenza di
un mercato realmente competitivo e pluralista.
42 GRIFFITH, The Great Firewall in China. How to build and Control an Alternative Version of the
Internet, London, 2019.
43 CERRINA FERONI, Il metaverso tra problemi epistemologici, etici e giuridici, in MediaLaws, 1, 2023, 30-31.
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