Page 14 - Marzia Gaia Marzano - Intelligenza artificiale e decisione penale: quali gli scenari possibili? - IANUS: Diritto e Finanza - Quaderni 2023
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MARZIA GAIA MARZANO
che verso una acritica uniformità decisionale, a fronte di mutamenti sociali che la
giurisprudenza non si mostrerebbe più in grado di intercettare e a cui, quindi,
cesserebbe di dare risposta .
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Non si può non tener conto, d’altronde, del concreto pericolo che si diffonda
l’idea che la macchina sia infallibile per il solo fatto che è capace di processare un
numero infinitamente elevato di dati e trarre dagli stessi correlazioni statistiche
attendibili (anche se spesso difficilmente spiegabili) dimenticandosi, al contempo,
di avere a che fare con strumenti che non forniscono un risultato in grado di tener
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conto delle specificità del caso concreto .
Peraltro, se tali timori dovessero effettivamente inverarsi e se si ritenesse
davvero opportuno sacrificare l’argomentazione logico-giuridica in favore della
prevedibilità del diritto e (soprattutto) della ragionevole durata del processo, non
vi sarebbero ostacoli a passare dagli strumenti di predizione decisoria ai sistemi
predittivi a fini decisori in senso stretto.
In altri termini, se si accettasse l’idea di sostituire il libero convincimento del
giudice - che attualmente rappresenta il fulcro dell’accertamento della verità
processuale - con il risultato delle correlazioni statistiche di impronte e di segni
che stanno alla base del ragionamento informatico, non vi sarebbero motivi per
non delegare la giustizia alle macchine. La scrittura digitale della giustizia,
inoltre, comporterebbe– quale logico corollario – una sempre maggiore
“disintermediazione del processo”, atteso che “il rituale giudiziario” che
caratterizza l’attuale processo penale – oltre ad allungare i tempi e ad aumentare
i costi - sarebbe del tutto inutile per una giustizia informatizzata .
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5. Le politiche adottate in ambito comunitario: il ridimensionamento dei rischi
legati all’IA in fase decisoria
Le perplessità evidenziate nel paragrafo precedente possono essere parzialmente
ridimensionate alla luce della politica adottata in materia a livello comunitario.
L’Unione europea, ormai da tempo, si sta attivando affinché sia tracciata una
“via etica” per lo sviluppo e l’utilizzo dei sistemi di IA volta a sfruttare al meglio
orizzontale. (…). È il volume delle correlazioni - e non più il ragionamento o l’autorità dei principi
che fa il diritto».
39 In tal senso si veda LUCIANI, La decisione giudiziaria robotica, in rivista AIC, 3, 2018, pp. 872 e
ss. (spec. p. 887) secondo cui il vincolo «alla giurisprudenza pregressa impedisce l’evoluzione degli
indirizzi giurisprudenziali e preclude al diritto di esercitare la sua funzione primaria (rispondere a
bisogni umani regolando umani rapporti corrispondentemente alle esigenze sociali del momento
storico)».
40 Non a caso vi è chi in dottrina afferma che «l’applicazione dell’AI all’interpretazione
giuridica» sia «semplicemente inimmaginabile». Così si esprime ZACCARIA, Mutazioni del diritto:
innovazione tecnologica e applicazioni predittive, in Ars Interpretandi, 1, 2021, pp. 29 e ss. (spec. pag. 42).
41 Sulla funzione del ritualismo giudiziario si veda: GARAPON, LASSÈGUE, Justice digitale, cit., pp.
137 e ss.
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