Page 9 - Vincenzo Denicolò - Beni intangibili e potere di mercato
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IANUS n. 27-2023                       ISSN 1974-9805





                  4.1. Brevetti

                  Il caso su cui forse abbiamo maggiori informazioni riguarda le innovazioni
               brevettabili. A partire dal lavoro pionieristico di PAKES e GRILICHES , esistono
                                                                                8
               ormai decine di studi empirici che cercano di stimare l’elasticità di offerta delle
               innovazioni .
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                  Va detto che i risultati delle stime dipendono sensibilmente dal campione di
               imprese  e  periodo  di  tempo  considerati,  nonché  dalla  metodologia  di  stima
               adottata. Le stime sono quindi molto variabili. Con tutte le cautele del caso, però,
               si può dire che la maggior parte delle stime si colloca nell’intervallo tra 0,5 e 0,7
               (la stima originaria di PAKES e GRILICHES era precisamente il valore centrale di
               questo intervallo, 0,6).
                  Questo  significa  che,  mediamente,  i  brevetti  dovrebbero  consentire  agli
               inventori di appropriarsi della metà, o forse anche dei due terzi dei profitti che
               otterrebbero se godessero di un monopolio assoluto e di durata infinita sulla loro
               innovazione. Se di fatto gli inventori ottengono di più, significa che gli stiamo
               conferendo  una  protezione  eccessiva;  se  ottengono  di  meno,  significa  che  la
               protezione brevettuale è troppo limitata e dovrebbe essere rafforzata.
                  Uno sguardo alla Tabella 1 è sufficiente a capire che è difficile che i brevetti
               sovra-remunerino gli inventori. Anche immaginando una durata del monopolio
               assoluto pari alla durata nominale dei brevetti, cioè 20 anni, per valori ragionevoli
               del tasso di interesse il grado di potere di mercato non supera i due terzi. Se poi si
               tiene conto del fatto che anche prima che i brevetti scadano, come abbiamo visto
               sopra, il monopolio dell’inventore è ben lontano dall’essere assoluto, allora si
               capisce che probabilmente il grado di potere di mercato garantito dai brevetti non
               è mediamente superiore ad un terzo. Dunque, anche se certi margini di profitto
               astronomici possono colpire la nostra immaginazione, dobbiamo concludere che
               la protezione conferita dai brevetti verosimilmente non sia eccessiva. Ricordiamo
               ancora che la “regola dell’elasticità” che sta alla base di queste conclusioni tiene
               pienamente conto dei costi sociali del monopolio.

                  4.2. Diritti d’autore

                  Rimanendo nell’ambito della proprietà intellettuale, consideriamo quell’altra
               grande categoria di beni intangibili rappresentata dai diritti d’autore. Qui le nostre
               informazioni sull’elasticità dell’offerta di innovazioni sono ancora meno precise.
               Però, tutto lascia pensare che tale elasticità sia sensibilmente più bassa rispetto al
               caso delle innovazioni tecnologie.



                  8  PAKES - GRILICHES, Patents and R&D at the firm level: A first report, in 5 Economics Letters, 1980,
               377 ss.
                  9  Per una rassegna cfr., ad es., COHEN, Fifty Years of Empirical Studies of Innovative Activity and
               Performance, in 1 Handbook of the Economics of Innovation, 2010, 129 ss.

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