Page 8 - Vincenzo Denicolò - Beni intangibili e potere di mercato
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VINCENZO DENICOLÒ
sul Sofosbuvir scadesse, lasciando campo libero ai produttori del generico,
l’inventore ha dovuto fronteggiare la concorrenza di diversi farmaci di marca
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alternativi, che ne ha sensibilmente eroso i margini di profitto . Dinamiche
complesse come queste sono comuni in molti mercati e rendono difficile in pratica
la quantificazione precisa del grado di potere di mercato. Ma rimane il fatto che
in linea di principio questo possa essere riassunto in un unico valore numerico,
un indice compreso tra zero e uno.
Posto che venga quantificato in questo modo, qual è, dunque, il grado del
potere di mercato degli innovatori che bilancia in modo ottimale la necessità di
incentivare l’innovazione e quella di limitare i costi sociali del monopolio? La
teoria economica ha dimostrato che la risposta dipende essenzialmente dal valore
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di una variabile chiamata elasticità dell’offerta di innovazioni . Essa rappresenta
l’incremento percentuale della probabilità di ottenere una innovazione provocato
da un incremento dell’1% dell’investimento in ricerca. L’elasticità misura quindi
l’efficacia della spesa in ricerca nel produrre il risultato sperato. Se, come è
ragionevole ipotizzare, gli investimenti in ricerca hanno rendimenti decrescenti,
allora si può dimostrare che anche questa elasticità è un numero compreso tra
zero e uno.
Sotto condizioni ragionevoli, si dimostra poi che il grado ottimale di potere di
mercato degli innovatori è esattamente uguale all’elasticità dell’offerta di
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innovazioni . Per valutare se gli innovatori abbiano un potere di mercato
sufficiente o eccessivo, dobbiamo quindi cercare di stimare empiricamente
l’elasticità dell’offerta di innovazioni e il grado di potere di mercato di cui gli
innovatori effettivamente godono nella realtà.
4. Troppo potere di mercato o troppo poco?
Questa stima è però molto difficile: dobbiamo riconoscere che le nostre
conoscenze su entrambe le variabili in gioco siano molto limitate. Tuttavia, non
è impossibile cercare di fare qualche progresso. In quanto segue, procederemo
distinguendo tra proprietà intellettuale da un lato ed esternalità di rete dall’altro,
e, nell’ambito della proprietà intellettuale, tra brevetti e diritti d’autore.
5 Sul mercato dei farmaci per la cura dell’epatite C, in riferimento specifico alla loro protezione
brevettuale, cfr. HU et al., Supplementary protection certificates and their impact on access to medicines in
Europe: case studies of sofosbuvir, trastuzumab and imatinib, in 13 J. Pharm. Policy Pract., 2020, 1 ss.
6 Per la riformulazione della teoria di Nordhaus della durata ottimale dei brevetti (NORDHAUS,
Invention, Growth, and Welfare: A Theoretical Treatment of Technological Change, Cambridge, 1969) in
termini di elasticità dell’offerta di innovazioni cfr. DENICOLÒ, Do Patents Over-compensate Innovators?,
in 52 Econ. Policy, 2007, 679 ss.
7 Anche modificando le ipotesi menzionate, l’elasticità rimane la determinante principale del
livello ottimale del potere di mercato. Cfr., ad es., DENICOLÒ - ZANCHETTIN, Patent protection for
complex technologies, in 81 Int’l J. Ind. Organ., 2022, 102811.
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