Page 5 - Carmelita Camardi - "Gigantismo" e disuguaglianze nell'economia dei dati. Appunti sulla governance europea delle relazioni digitali
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IANUS n. 27–2023 ISSN 1974–9805
Commissione uno sforzo, per così dire concettuale, di sistemazione delle
dimensioni della disuguaglianza in categorie astratte, finalizzate alla comprensione
del reale e alla sua correzione: un’ermeneutica delle disuguaglianze funzionale ad
un possibile risultato rimediale.
Infatti, se volgiamo ad una prospettiva analitica e di sondaggio di effetti di
disuguaglianza diffusi e rilevanti per la loro dimensione, il magma semantico
appare inevitabile: troviamo le disuguaglianze economiche, le disuguaglianze
derivanti dalle stratificazioni sociali (gruppi e caste più o meno formalizzati), le
disuguaglianze indotte da molteplici fenomeni di vulnerabilità (gli anziani, gli
espulsi dal mondo del lavoro, gli immigrati, etc.), le disuguaglianze di genere, le
disuguaglianze fra le generazioni, le disuguaglianze nell’accesso ai servizi i più
vari (dall’istruzione, alla sanità), e perché no le disuguaglianze nell’accesso alle
tecnologie, e poi ancora le disuguaglianze fiscali, retributive, previdenziali, per
non parlare delle disuguaglianze di sviluppo tra i popoli e le nazioni.
Se questo è il contesto non solo teorico delle disuguaglianze, diventa
comprensibile che un discorso sulle disuguaglianze nel prisma dell’economia
degli intangibili provi a ritagliarsi uno spazio più limitato e meno generico, nel
quale sviluppare un ragionamento concettuale parziale, ma forse più concreto.
E lo spazio che avrei scelto è quello – eminentemente simbolico – che assume
a riferimento le risorse informazionali, i dati, personali e non personali, quale
esempio di risorsa intangibile generata da processi dinamici – e modelli di business
– ad alto tasso tecnologico e capaci di innescare a loro volta effetti moltiplicatori
4
enormi nella produzione di ricchezza . Ebbene, agli effetti della focalizzazione di
alcuni effetti di disuguaglianza generati dal fenomeno della loro produzione, del
trattamento e della redistribuzione, direi che tali effetti possono essere misurati da
due punti di vista, con ogni evidenza collegati.
4 Che i dati siano oggetto e causa di un nuovo modello economico, sociale ed esistenziale è
circostanza ormai riconosciuta da pressoché tutte le scienze che se ne occupano, ciascuna secondo
i propri canoni di riflessione. La peculiarità della scienza giuridica che ne affronta la comprensione
è – con ogni evidenza – quella della difficoltà della loro qualificazione nel sistema dei diritti
soggettivi, e della definizione dei processi nei quali si articola la produzione e la circolazione dei
dati personali. Ciò che – con altrettanta evidenza – deriva dalla irriducibilità del dato personale ad
una sola categoria giuridica capace di esaurirne le vicende attraverso un assetto disciplinare certo,
coerente e conchiuso. La letteratura è ormai copiosa, ragione per la quale rinviamo in questa sede
ad alcune recenti opere collettanee che racchiudono contributi multidisciplinari utili a comprendere
la complessità del fenomeno. Tra queste: STANZIONE (a cura di), I “poteri privati” delle piattaforme e
le nuove frontiere della privacy, Torino, 2022, ed ivi, in particolare, i saggi di SICA - D’ANTONIO, La
commodification dei dati personali nella data driven society, 129; PARISI Dato, profilazione e network:
l’emersione di un nuovo modello giuseconomico, 173; SALANITRO (a cura di), Smart. La persona e
l’infosfera, Pacini, Pisa, 2022, ed ivi in particolare i saggi di LAS CASAS, Contrattazione digitale e modelli
di scambio, 387, e BENEDETTI, Tecnica, diritto civile e smart contract. Minimalismo o massimalismo?,
415; RICCIUTO - SOLINAS (a cura di), Forniture di servizi digitali e pagamento con la prestazione dei dati
personali, Milano, 2022; MANNONI - STAZI, Sovranità.com. Potere pubblico e privato ai tempi del
cyberspazio, Napoli, 2021.
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