Page 8 - Carmelita Camardi - "Gigantismo" e disuguaglianze nell'economia dei dati. Appunti sulla governance europea delle relazioni digitali
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CARMELITA CAMARDI
Di qui anche la dimensione trasversale della soggezione: essa investe i
consumatori in quanto attori del mercato, gli utenti dei servizi social in quanto
persone, i semplici cibernauti che “visitano” una piattaforma; le imprese (specie
le più piccole) che utilizzano le piattaforme per i loro scambi, e ancora
trasversalmente categorie specifiche di utenti, dai minori agli anziani, alle persone
variamente fragili, dando luogo a nuove vulnerabilità non dipendenti dalle
condizioni economiche o sociali della propria esistenza.
Potere e soggezione sono dunque le categorie giuridiche entro le quali
comprendere le origini e le forme delle disuguaglianze digitali. Esse non sono
direttamente e immediatamente foriere di disuguaglianze economiche, ma
agiscono assai più profondamente sulla riproduzione e distribuzione dei ruoli
sociali e sulla capacità decisionale in ordine alle scelte individuali, in altre parole
sulla self-awareness, riferita sia alle scelte economiche che a quelle personali, sociali
o politiche. Effetti successivi di ineguale distribuzione delle risorse conseguono
certamente alla stabilizzazione dei ruoli economici, come determinati dai soggetti
che esercitano il potere, e con particolare evidenza nei momenti critici o patologici
dei rapporti che si istituiscono fra i diversi attori. Ma il carattere performativo
dell’economia dei dati risiede prevalentemente proprio nella capacità di generare
relazioni di dipendenza, quando non di sudditanza e perciò di discriminazione,
tanto più accentuate quanto più i poteri già concentrati nei/dei giganti del web
sono altresì estesi su scala globale in un contesto completamente
deterritorializzato e come tale sconfinato.
Proprio in ragione della loro estensione pluridimensionale, la comprensione di
questi meccanismi richiede dunque che il fascio delle relazioni digitali si
scomponga nelle tipologie specifiche di rapporto contrattuale istituite tra singoli
utenti e giganti del web, e che all’interno di ciascuna si focalizzi la peculiare
modalità nella quale il rapporto potere – soggezione prende forma giuridica,
tenendo a mente che direttamente o indirettamente, in primo piano o sullo sfondo
vi è pur sempre una “questione di dati”, un problema che attiene all’estrazione,
alla raccolta, alla cessione o al trattamento dei dati personali, lungo la filiera di
trasformazione ed elaborazione che li riguarda.
La breve indagine che segue si focalizza sulle prospettive regolatorie del potere
e dell’attività delle piattaforme introdotte dall’UE, sullo sfondo della protezione
dei dati personali garantita dal GDPR, e nell’ambito della Strategia digitale .
11
fatto al diritto, in Riv. dir. civ., 2021, 745; F. MEZZANOTTE, I poteri privati nell’odierno diritto dello sviluppo
economico, in Pol. dir., 2018, 507; QUARTA, Mercati senza scambi. La metamorfosi del contratto nel
capitalismo della sorveglianza, Napoli, 2020; ID., Il ruolo delle piattaforme digitali nell’economia
collaborativa, in Contr. impr./Europa, 2017, 554; STOLZI, Diritto e nuove tecnologie, 727, secondo la
quale si tratta di fronteggiare forme di “sovranità privata”, munite di un tale potere performativo,
che sollecita l’introduzione di adeguati contropoteri. I giganti cui si fa riferimento sono quelli
solitamente inclusi nell’acronimo «GAFAM» (Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft), cui
aggiungere altre web-platforms di rilevanza planetaria come Ali Baba, Baidu, Netflix, etc.
11 Il primo Atto è rinvenibile nella Comunicazione del Presidente Junker del 6 maggio 2015,
COM(2015) 192 final, reperibile al link https://tinyurl.com/5e4mw5hr; e trova esito attuale nella
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