Page 6 - Carmelita Camardi - "Gigantismo" e disuguaglianze nell'economia dei dati. Appunti sulla governance europea delle relazioni digitali
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CARMELITA CAMARDI
Il primo è quello genetico che attiene al momento della produzione dei dati
personali da parte di ciascun individuo, allorché lo stesso accede ad un servizio
digitale e rilascia le informazioni necessarie alla conclusione del contratto, ma
anche altre informazioni non necessarie, e però al tempo stesso inevitabili (dal
sesso, al luogo nel quale si trova, al circuito di carta di credito che utilizza, alla
qualità del bene/servizio che acquista, alle caratteristiche del fornitore etc.), tutte
quante tali da delineare un contesto complessivo che si offre comunque ad una
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florida prospettiva di trattamento dagli esiti multidimensionali .
Il secondo è quello dinamico della elaborazione dei dati raccolti e dell’avvio
del processo della loro utilizzazione economica in una dimensione sconfinata,
resa tale dalla imprevedibile definizione degli scopi alla realizzazione dei quali, e
con effetto moltiplicatore, il trattamento può essere finalizzato. Qui i dati
cambiano continuamente natura e funzioni, in un processo circolare continuo,
paradossale e parossistico, che li estrae dalla singola persona, li trasforma e glieli
rovescia addosso subito dopo, in modo impersonale, trasformati in etichette,
qualifiche, rating per l’accesso, premi o penalità a seconda dei casi. Il riferimento
alla profilazione e a tutte le tecniche prognostiche e predittive capaci di dare forma
a strategie centralizzate di organizzazione della società e del mercato, è piuttosto
evidente. Come è evidente la formazione di “agglomerati” altrettanto
centralizzati di potere che esercitano il pieno controllo delle infrastrutture
tecnologiche e dei processi di estrazione ed elaborazione, raccolta e distribuzione
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dei dati e dei loro prodotti derivati .
Ciascuno dei due punti di vista necessita di una diversa strategia giuridico-
regolatoria, che includa anche una dimensione correttiva di un possibile, anzi
certo e macroscopico effetto di disuguaglianza.
Nel primo caso, il tema richiama una prospettiva schiettamente
contrattualistica, con tutte le problematiche relative alla manifestazione del
consenso e alla predisposizione delle condizioni contrattuali ; l’angolo di
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osservazione rimane quello della tipica asimmetria tra la dimensione
individuale/esistenziale del singolo soggetto che muove le sue esperienze nel
5 È subito diventato un classico il volume di ZUBOFF, Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro
dell’umanità nell’era dei nuovi poteri, Roma, 2019; cui adde QUINTARELLI, Capitalismo immateriale. Le
tecnologie digitali e il nuovo conflitto sociale, Torino, 2019.
6 Su tali scenari cfr., da ultimo, il bel saggio di STOLZI, Diritto e nuove tecnologie: cronache di un
eterno presente. A proposito di recenti studi su Intelligenza artificiale e società algoritmica, in Quad. fiorentini,
2022, 715; nonché SCIACCA, Algocrazia e sistema democratico. Alla ricerca di una mite soluzione
antropocentrica, in Contr. impr., 2022, 1173; ABRIANI - SCHNEIDER, Diritto delle imprese e intelligenza
artificiale, Bologna, 2021, 39, 42 ss.; COMANDÈ, Leggibilità algoritmica e consenso al trattamento dei dati
personali, in Danno e resp., 2022, 33; e DI GREGORIO, Intelligenza artificiale e responsabilità civile: quale
paradigma per le nuove tecnologie?, ibid., 51.
7 Sul punto rinviamo a C. IRTI, Consenso negoziato e circolazione dei dati personali, Torino, 2021;
COMANDÈ, Leggibilità algoritmica, 141.
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