Page 152 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
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CRISTIANE DERANI
- Concordare un livello di approvvigionamento energetico più favorevole al
clima e all’ambiente nel suo insieme, riducendo la pressione climatica
sull’agricoltura e sui processi industriali.
- Introdurre una standardizzazione dei marchi di qualità ecologica che
riflettano chiaramente la pressione sulle risorse naturali associata a prodotti e
servizi compreso il fabbisogno energetico utilizzato, non solo sulla base di
indicatori quantitativi e qualitativi, ma anche descrivendo la fonte e l’origine della
fonte energetica, sia essa fossile, idroelettrico, biomassa o nucleare (quale e da
dove).
A livello internazionale è importante considerare fondamentalmente due
aspetti: investimenti e commercio.
Sono necessari accordi di investimento per limitare le attività che richiedono
grandi quantità di energia e richiedono l’applicazione della migliore tecnologia
disponibile per un’attività. È importante che le considerazioni e le normative
relative alla sicurezza alimentare contemplino i requisiti riguardanti la
sostituzione delle aree destinate alle colture alimentari per la produzione di
biomassa per la generazione di energia. In questo senso, gli aiuti allo sviluppo, il
credito e il trasferimento tecnologico sono importanti strumenti di indirizzo
dell’attività agricola nei Paesi in via di sviluppo. Con specifico riferimento al
commercio e alla sua regolamentazione, è già stato affermato il dogma che
domina le regole e le interpretazioni del sistema WTO/GATT. Nel sistema
GATT creato su misura per il libero scambio, sono stati stipulati accordi
nell’ambito di speciali trattati commerciali internazionali come gli accordi SPS e
TBT per consentire restrizioni basate su misure fitosanitarie e requisiti tecnici, a
condizione che non creino ostacoli inutili al commercio internazionale. Anche
altri accordi commerciali relativi all’etichettatura e alle denominazioni d’origine
sono utili per identificare differenze qualitative in prodotti simili. Per ottenere
un’elevata qualità dei prodotti e dei processi, il libero scambio non esclude una
regolamentazione forte.
Sulla base della dinamica già creata dalla dicotomia tra regola ed eccezione,
dei divieti o delle restrizioni al libero accesso al mercato sulla base dei vari accordi
all’interno del sistema GATT-WTO, è possibile immaginare una tendenza alla
regolamentazione per mantenere i mercati liberi. È prevedibile che una
produzione che utilizzi tecnologie ad alta efficienza energetica e un processo a
basse emissioni di carbonio e che raggiunga un rendimento energetico più
sostenibile possa ispirare la dottrina a classificare i prodotti secondo una diversa
concezione di similarità che, come è noto, è il criterio in base al quale si
stabiliscono dazi e tassazioni dirette sui prodotti. In sostanza, alcuni prodotti non
dovrebbero essere considerati simili nonostante siano apparentemente uguali e
servano alla stessa funzione o utilizzo se sono realizzati impiegando fonti
energetiche diverse con un diverso grado di efficienza.
Un’alternativa sarebbe quella di incoraggiare accordi reciproci per stabilire
standard relativi alla tecnologia, alla gestione delle risorse naturali ed energetiche,
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