Page 154 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
P. 154
CRISTIANE DERANI
Nell’attuale fase di consumo delle risorse naturali e in tutti gli ambiti
dell’attività economica, con il costante aumento dell’apporto energetico nei
processi produttivi, è necessario trovare percorsi di sostenibilità sia nel diritto
nazionale che in quello internazionale. Le politiche e le leggi devono adottare
opzioni chiare per la produzione di energia sostenibile anche se apparentemente
non sono, in senso stretto, coerenti con il diritto internazionale. Tuttavia,
l’adozione di nuove norme di diritto internazionale che tengano conto della prassi
internazionale è importante, ove necessario, per chiarire le “aree grigie”. Per lo
sviluppo e l’efficacia del diritto internazionale un certo “unilateralismo creativo”
dovrà contribuire a spingere verso una nuova e importante azione per un processo
“legislativo” internazionale. Secondo Birnie, Boyle e Redgwell una
giustificazione teorica di un’azione unilaterale “creativa” potrebbe consistere nel
ricondurre tale azione ad un atto unilaterale che può essere classificato come de
lege ferenda in quanto nuova prassi statale la quale può concretarsi in una
consuetudine “opponibile” in base alle norme del diritto internazionale. La
dottrina dell’opponibilità può essere un agente creativo di cambiamento e una
20
parte importante del processo “legislativo” internazionale .
Dal 1972, con la Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’ambiente umano, il
diritto ambientale internazionale ha istituito principi guida per le attività umane
che si traducono in una coesistenza più armoniosa tra l’uomo e l’ambiente.
Tuttavia, la traduzione di questi principi in obblighi di condotta per gli Stati non
è facile anche se i problemi sono urgenti e richiedono una soluzione immediata,
come è il caso della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici. Dovrebbe
essere intrapresa un’azione fondata sui principi del diritto internazionale e basata
sui negoziati che hanno avuto luogo nelle istituzioni internazionali e nelle
Conferenze delle Parti per mobilitare altri Stati fino ad arrivare a misure
regolamentari statali che, dando attuazione ai principi internazionali, incidano
sul commercio internazionale .
21
un principio. SANDS, Principles of International Environmental Law, op. cit.
20 BIRNIE-BOYLE-REDGWELL, International Law & the Environment, 2009, Oxford, 777.
21 Nell’opinione individuale del giudice Alvarez nel caso Norwegian Fisheries si sostiene che il
punto di partenza è il fatto che, al tradizionale regime individualistico su cui si è finora fondata la
vita sociale, viene sostituito sempre più un nuovo regime, un regime dell’interdipendenza e che, di
conseguenza, la legge dell’interdipendenza sociale prende il posto della vecchia legge
individualistica. Le caratteristiche di questa legge, per quanto riguarda il diritto internazionale,
possono essere indicate come segue: (a) Questa legge governa non semplicemente una comunità di
Stati, ma una società internazionale organizzata. (b) Non è esclusivamente giuridica; ha anche
aspetti politici, economici, sociali, psicologici, ecc. Ne consegue che la tradizionale distinzione tra
questioni giuridiche e politiche, e tra l’ambito del diritto e l’ambito della politica, è oggi
notevolmente modificata. (c) Si tratta non solo di delimitare i diritti degli Stati, ma anche di
armonizzarli. (d) Tiene particolarmente conto dell’interesse generale. (e) Tiene inoltre conto di tutti
i possibili aspetti di ogni caso. (f) Stabilisce, oltre ai diritti, anche gli obblighi nei confronti della
comunità internazionale, e talvolta gli Stati possono esercitare determinati diritti solo se hanno
rispettato i correlativi doveri. (g) Condanna l’abus de droit. (h) Si adatta alle esigenze della vita
internazionale e si sviluppa parallelamente ad essa. Si veda, Norwegian Fisheries, United Kingdom v
152