Page 159 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
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IANUS n. 28-2023 ISSN 1974-9805
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per difendere i propri diritti in giudizio . È questa posizione radicalmente nuova
(ossia, una novità per un mondo abituato a considerare l’ambiente come lo sfondo
passivo sul quale si dispiegano le narrazioni giuridiche dell’umanità) che informò
il caso Sierra Club v Morton sopra citato.
Il caso era stato promosso dall'organizzazione per la tutela ambientale Sierra
Club, da lungo tempo difensore delle montagne meridionali della Sierra, per
fermare la costruzione, da parte della Walt Disney Company, di una stazione
sciistica nella Mineral King Valley, poiché tale costruzione avrebbe causato la
distruzione di una parte significativa della vecchia foresta locale all’interno del
Sequoia National Park. Anche se il caso riguardava presumibilmente la questione
del locus standi ai sensi del Administrative Procedure Act, divenne molto più noto per le
implicazioni innovative presenti nell’opinione dissenziente del giudice Douglas.
La questione della “legittimazione ad agire” - vale a dire, se una potenziale parte
ha sufficiente interesse in una controversia legale per ottenere una risoluzione di tale
controversia» - fu risolta nel caso contro il Sierra Club, il quale non riuscì a
dimostrare che i suoi membri sarebbero stati danneggiati nelle loro attività dall’estensione
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della struttura proposta dalla Disney » e che, quindi, non era legittimato a prendere
parte alla causa. Tuttavia, l’argomentazione di Stone aveva già suggerito che, se
avere la legittimazione giuridica era il prerequisito necessario per prevenire il
verificarsi di danni, e poiché i danni si erano effettivamente verificati in un’ampia
porzione di una vecchia foresta incontaminata, forse la legittimazione avrebbe
dovuto essere attribuita alla foresta stessa. Fu questo argomento ad avere una
forte risonanza nelle parole del giudice Douglas .
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L’opinione dissenziente del giudice Douglas rappresenta senza dubbio la
prima articolazione giudiziaria della possibilità di attribuire personalità giuridica
alle entità ambientali di fronte ai tribunali moderni.
4 Ibidem, 457. In originale: «It is not inevitable, nor is it wise, that natural objects should have no rights to
seek redress in their own behalf».
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5 Sierra Club v Morton, 732. In originale: «Whether a party has a sufficient stake in an otherwise usticiable
controversy to obtain judicial resolution of that controversy … failed to allege that it or its members would be affected
in any of their activities or pastimes by the Disney development».
6 “[T]he voice of the inanimate object, therefore, should not be stilled … [t]he critical question of "standing"
would be simplified and also put neatly in focus if we fashioned a federal rule that allowed environmental issues
to be litigated before federal agencies or federal courts in the name of the inanimate object about to be despoiled,
defaced … Contemporary public concern for protecting nature's ecological equilibrium should lead to the
conferral of standing upon environmental objects to sue for their own preservation. … Inanimate objects are
sometimes parties in litigation. A ship has a legal personality, a fiction found useful for maritime purposes. The
corporation sole -- a creature of ecclesiastical law -- is an acceptable adversary, and large fortunes ride on its
cases. The ordinary corporation is a "person" for purposes of the adjudicatory processes, whether it represents
proprietary, spiritual, aesthetic, or charitable causes. So, it should be as respects valleys, alpine meadows, rivers,
lakes, estuaries, beaches, ridges, groves of trees, swampland, or even air that feels the destructive pressures of
modern technology and modern life.” Opinione dissenziente Giudice Douglas, Sierra Club v Morton, cit.,
741-743.
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