Page 31 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
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IANUS n. 28-2023                       ISSN 1974-9805





               5. Conclusioni

                  Dal  Rapporto  Brundtland  alla  Conferenza  di  Rio  1992,  dai  Millennium
               Development Goals agli SDG, dai diritti umani al diritto ad un ambiente sano,
               dall’Armonia con la Natura ai Diritti della Natura, dalla Giurisprudenza della
               Terra  al  diritto  e  alla  governance  ecologica:  il  dialogo  e  l’approccio  sono  in
               evoluzione, la comprensione di ciò che la sostenibilità richiede si sta evolvendo e
               gli SDG possono dare un contributo importante a tale evoluzione. Sappiamo che
               lo sviluppo fine a sé stesso è nocivo. Sappiamo che lo sviluppo incondizionato ha
               portato  alle  crisi  di  oggi,  e  sappiamo  che  non  sarà  lo  sviluppo  meramente
               economico a favorire il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
               Comunque, anche all’interno degli SDG, il concetto di sviluppo è prevalente.
                  Ciò che potrebbe modificare questo approccio è la diffusione di un concetto
               più  ampio  di  giustizia.  La  giustizia  è  radicata  nella  verità,  nell’equità,  nella
               protezione  e  nella  genuina  inclusione  di  coloro  che  sono  vulnerabili,  e  una
               giustizia per la sostenibilità potrebbe anche essere radicata nell’etica relazionale,
               in Ubuntu, nella solidarietà e nel cosmopolitismo radicato. La giustizia riguarda
               ciascuno dei 17 obiettivi degli SDG e di ciascuno dei 169 sotto-obiettivi - e ha la
               forza,  il  coraggio  e  la  convinzione,  come  nessun  altro,  di  affrontare  le  cause
               profonde  delle  sfide  della  governance  globale,  della  governance  ambientale
               globale  e  degli  Obiettivi  di  Sviluppo  Sostenibile.  La  giustizia  può  servire  ad
               individuare  i  sistemi  e  gli  attori  che  causano  danni  in  modo  che  possiamo
               imparare da essi, non ripeterli, e andare avanti. E può chiedere conto a coloro che
               hanno fatto del male, chiedere risarcimenti per consentire a chi ha subito il danno
               di guarire e creare uno spazio di riconciliazione in modo che tutti - i colpevoli e
               le vittime - possano essere guariti. La giustizia potrebbe essere il cuore pulsante
               degli SDG, perché l’ingiustizia è al centro dello sviluppo.
                  Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile rappresentano una parte importante della
               storia dei tentativi dell’umanità - attraverso le relazioni internazionali, il diritto e
               la governance - di mantenere la vita sulla Terra di fronte ad attori potenti e nocivi.
               Ma  sono  proprio  questo:  un  tassello  nella  storia  e  nella  governance  globale,
               certamente  non  il  punto  di  arrivo  finale.  In  uno  spirito  di  lealtà  critica  con  i
               principi che stanno alla base degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e con i principi
               alla  base  di  norme  e  governance  sostenibili,  è  necessario  valutare  le  cause
               profonde  del  fallimento  di  entrambi:  sviluppo  senza  limiti  naturali,
               individualismo  senza  vincoli  sociali,  economia  senza  il  temperamento  della
               giustizia  e  odio  e  divisione  senza  vincoli  di  governance.  Solo  attraverso
               un’indagine  seria  e  l’identificazione  dei  danni  del  passato  e  del  presente,  e
               l’identificazione degli attori e dei sistemi responsabili di tali danni, è possibile
               sperare di tracciare un percorso verso un futuro sostenibile e prospero. Lo spirito
               e i propositi contenuti negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono ancora utili se
               trasformati  in  strumenti  più  efficaci  per  garantire  i  diritti  fondamentali  degli
               individui e dell’ambiente che sono sempre più minacciati dalle crisi mondiali.



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