Page 26 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
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KATHRYN GWIAZDON
addirittura stia spingendo questa parte della popolazione verso il basso. Lo stesso
vale per molti altri obiettivi. Ad esempio, l’Obiettivo numero 8 sancisce il diritto
ad un lavoro rispettabile e rispettoso dei diritti fondamentali dell’individuo. Tale
obiettivo mira a cancellare il lavoro forzato, la tratta di esseri umani e la schiavitù.
Per comprendere quali siano i responsabili di tali condotte illecite che favoriscono
ambienti di lavoro insicuri è necessario accertare chi trae vantaggio da tali
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situazioni degradanti . È necessario individuare i soggetti che promuovono e
sostengono gli esistenti sistemi di giustizia, economia e governance che creano
danni all’ambiente e alla società. Bisogna ammettere che, nella maggior parte dei
casi, questi soggetti sono gli Stati.
È per questo motivo che le dichiarazioni internazionali di principi, come gli
SDG, continueranno a fallire. Esse sembrano inefficaci sin dalle origini poiché i
loro stessi autori sono i soggetti che non le rispettano. Il danno che questo
atteggiamento degli Stati provoca è incommensurabile: privazione dei diritti
civili, apatia, rabbia. Il modello è incapace di smascherare e affrontare strutture
ingiuste poiché il modello stesso si basa su strutture ingiuste . Lo stesso approccio
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allo sviluppo è radicato nel colonialismo, nell’imperialismo e nell’economia delle
piantagioni - gli stessi sistemi che hanno creato e continuano a creare squilibri di
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potere, nazionalismo, razzismo, saccheggio e mercificazione della natura .
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile riflettono un approccio adatto ad un’altra
epoca storica e un’altra società. Per questo sono strumenti inefficaci per la
governance globale. Pur sancendo principi validi, gli SDG non dispongono di
strumenti attuativi adeguati . Questo è ciò che sostengono anche i movimenti
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giovanili. Il successo degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile richiede limitazioni al
potere sovrano degli Stati. La sostenibilità come tale richiede limitazioni. Gli
SDG “promettono” la pace. Ma come è possibile all’interno di un quadro che
nuoce e di un modello che sottolinea l’inviolabilità della sovranità ottenere la
pace? Albert Einstein non era solo un fisico e un filosofo, ma era anche un
internazionalista e un pacifista. Lui e i suoi colleghi sapevano che il danno, la
divisione, la guerra e la pace richiedevano limitazioni alla sovranità nazionale
32 Chi o cosa causa ambienti di lavoro insicuri? Chi o cosa sta distruggendo la cultura al punto
che la comunità globale deve ora unirsi per cercare di salvarlo? Quali sistemi economici e di
governance hanno creato la povertà che adesso deve essere ridotta? Perché l’Africa, o le donne, o le
minoranze, o i rifugiati, in particolare, hanno adesso bisogno di attenzione? Qual è l’origine dei
danni che li hanno resi vulnerabili?
33 ALSTON, The parlous state of poverty eradication, Report of the Special Rapporteur on extreme poverty
and human right in https://chrgj.org/wp-content/uploads/2020/07/Alston-Poverty-Report-
FINAL.pdf
34 Segui il sentiero delle piante e seguirai il sentiero della schiavitù, GWIAZDON, Looking out the
window: the political, moral, and intellectual necessities of modern environmentalism, in Minding Nature
13(1): 2020, 25– 34.
35 È tutto e non è niente, all’interno di «una piattaforma che accoglie tutti e non sfida nessuno».
JENSEN, UN Special Rapporteur on Extreme Poverty and Human Rights Goes Out Guns Blazing
against Failure to Address Poverty, 2020, https://www.universal-rights.org/un-special-rapporteur-
on-extreme-poverty-and-human-rights-goes-out-guns-blazing-against-failure-to-address-poverty/.
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