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IANUS n. 29-2024 ISSN 1974-9805
coordinamento delle scelte dei consumatori garantendo in un dato momento
l’ottimale allocazione delle risorse funziona soltanto all’interno di una teoria che
programmaticamente espunge dai costi di produzione le componenti di costi
sociali e ambientali connesse allo sfruttamento delle relative risorse e di una
corrispondente prassi politica che asseconda la possibilità di socializzare i costi
delle esternalità negative connesse alla produzione. Del resto, è solo grazie a
questa “astrazione” determinante che il prezzo riesce a svolgere la sua funzione
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di coordinamento ai fini dell’ottimale allocazione delle risorse .
Da una scorsa al testo della direttiva, tanto la suddetta teoria quanto la prassi
si profilano recessive nell’ambito di una disciplina che riconosce l’obbligo
giuridico a carico delle imprese di adeguare la propria produzione all’obiettivo di
abbattere le emissioni nel medio - lungo periodo.
Escluso, insomma, che il ricorso a forme di pianificazione statale possa
costituire un modello efficiente nel contesto di un’economia globalizzata , la
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strada che si propone è incorporare nel modello teorico dell’impresa la
sostenibilità ambientale e sociale, e dunque la transizione energetica, accanto a
quella economica.
3. … a Coase
Se, da un lato, è proprio la rilevanza strategica del problema della lotta ai
cambiamenti climatici a indurre in crisi il teorema di Coase sul quale ci siamo
appena soffermati, è sempre in un altro celebrato scritto dell’illustre economista
che il giurista acquisisce la chiave di lettura per comprendere il nesso pertinenziale
tra appropriazione del valore e imputazione dei costi sociali complessivi
all’interno della teoria dell’impresa.
Secondo questo altro celebrato teorema, l’impresa, intesa come centro di
produzione di valore, costituisce un’istituzione alternativa allo scambio di
9 Nell’ambito della teoria comportamentale, invece, si nota essenzialmente che la condotta
del consumatore è affetto da numerosi bias cognitivi e da razionalità limitata. Si vedano questi
aspetti in F. DENOZZA, Mercato, razionalità degli agenti e disciplina del contratto, in Orizz. dir.
comm., 1 (2012), p. 14 ss.; A. ZOPPINI, Le domande che ci propone l’economia comportamentale ovvero
il crepuscolo del «buon padre di famiglia», in Oltre il soggetto razionale, a cura di G. Rojas Elgueta-
N. Vardi, Roma, 2014, pp. 11 ss. spec. 15 ss. e 18 ss., Id., voce Contratto ed economia
comportamentale, in Enc. dir., I tematici, I, Contratto, diretto da G. D’Amico, Milano, 2021, p.
316 ss.; V. ROPPO, I paradigmi di comportamento del consumatore, del contraente debole e del
contraente professionale nella disciplina del contratto, in Oltre il soggetto razionale, cit., p. 25 ss.; R.
CATERINA, Modelli di razionalità e incompletezza del regolamento contrattuale, ivi, p. 47 ss.; G.
GRISI, Gli obblighi informativi quali rimedio dei fallimenti cognitivi, ivi, p. 59 ss.; A. GENTILI, Il
ruolo della razionalità cognitiva nelle invalidità negoziali, ivi, p. 75 ss.; G. ROJAS ELGUETA,
Fallimenti cognitivi e regolazione del mercato energetico, in Contr. impr., 1 (2016), p. 253 ss.; D.
CATERINO, Denominazione e «labeling» della società «benefit», tra marketing «reputazionale» e
alterazione delle dinamiche concorrenziali, in Giur. comm., I (2020), p. 787 ss.
10 E. PARIOTTI, I diritti umani: concetto, teoria, evoluzione, Padova, 2013.
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