Page 19 - IANUS Diritto e finanza - Rivista semestrale di studi giuridici - N. 29 - giugno 2024 - Il diritto alla sostenibilità: strumenti giuridici della transizione ecologica
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IANUS n. 29-2024                       ISSN 1974-9805





               Coase  sui  sociali  costs  nell’ambito  della  sua  teoria  dell’impresa  e  discuterla
               all’interno  della  cornice  offerta  dalla  teoria  dei  giochi  e  del  comportamento
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               strategico . Ciò che, da un punto di vista sia concettuale che pratico, dipende
               dalla  difficoltà  nel  rispondere,  a  prescindere  da  una  reale  conoscenza  dei
               processi  produttivi,  alla  questione  fondamentale,  ossia  quanto  del  valore
               prodotto di cui la grande impresa si appropria dipenda da una reale capacità
               innovativa di processo o di prodotto oppure sia invece tributaria di meccanismi
               di rendita o sfruttamento delle risorse ambientali e sociali.
                  A questo livello del discorso s’inserisce l’analisi che Porter ha condotto sulla
               c.d. catena del valore che fornisce il substrato teorico su cui si fonda la direttiva
               appena approvata .
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                  Ammesso insomma che il “valore” altro non è ciò che l’acquirente è disposto
               a pagare in termini di premium price per il prodotto o servizio acquistato, il giurista
               viene sollecitato a confrontarsi non più o non soltanto con i meccanismi puntuali
               di scambio sul mercato, i quali forniscono una comprensione tattica dell’agire
               imprenditoriale, ma con quelli con ciò che complessivamente ne definiscono la
               “strategia competitiva”, quella cioè che l’imprenditore attua, al fine di difendersi
               dalla pressione competitiva, per conseguire l’appropriazione del valore prodotto

               e, così, un vantaggio “sostenibile” nel medio – lungo periodo all’interno di un
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               determinata “struttura industriale” .






                  13  Così REGAN, Donald H “The Problem of Social Cost Revisited”, J. L. & Econ. 15 (1972): 427 -37.
                  14  M. E. PORTER, Il vantaggio competitivo, trad. it. Pacifico, 3° ed., Milano,1988, passim.; Id., La
               strategia competitiva. Analisi per le decisioni, Bologna, 1982, passim.
                  15   Sempre  seguendo  Porter,  Il  vantaggio  competitivo,  cit.,  p.  32,  nonché  p.  139,  si  può
               constatare  come  l’obiettivo  del  legislatore  europeo  è  di  emancipare  la  dimensione  della
               sostenibilità sociale e ambientale da una caratterizzazione “culturale” che pure si ritiene valga
               a consolidare il vantaggio competitivo di una strategia di base, specie nell’ottica della strategia
               di base c.d. di differenziazione del prodotto o servizio sul mercato. La direttiva intende, invece,
               fare della sostenibilità una determinante “di costo” nella produzione del valore che deve essere
               contabilizzata  e  allocata  all’interno  della  catena  del  valore  sul  presupposto  che  l’impatto
               ambientale  o  sociale  negativo  o  la  transizione  ecologica  debba  essere  necessariamente
               “internalizzata”  all’interno  dell’impresa  intesa  come  funzione  di  produzione.  In  questa
               prospettiva, la sostenibilità diviene elemento di una cultura aziendale orientata maggiormente
               da una strategia di base volta a conseguire una leadership di costo, più attenta alle procedure
               ed alla allocazione e ripartizione dei rischi, di talché il costo per la produzione di un valore
               magari equivalente a quelle di catene “non sostenibili” risulterà compensato da un premium
               price che il mercato (consumatore, banche, aziende) sarà disposto a corrispondere a fronte di
               una chiara assunzione di impegni. Oppure, al fine di neutralizzare le determinanti di costo
               sostenute per la differenziazione sociale e ambientale, l’impresa dovrà sfruttare sino in fondo
               ogni  altra  opportunità per diminuire  i suoi costi attraverso  l’innovazione, il  miglioramento
               delle curve di apprendimento e le interrelazioni: in una parola, svolgendo l’attività propria
               dell’imprenditore in senso giuridico.

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