Page 21 - IANUS Diritto e finanza - Rivista semestrale di studi giuridici - N. 29 - giugno 2024 - Il diritto alla sostenibilità: strumenti giuridici della transizione ecologica
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IANUS n. 29-2024 ISSN 1974-9805
Appare, perciò, stimolante sondare quanto della “strategia” sociale e politica
sottesa a tali iniziative giudiziarie risultino convalidate sul piano normativo dalla
direttiva approvata, peraltro in un settore tanto problematico come quello
energetico sul quale sussiste competenza concorrente tra Unione europea e Stati
membri .
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Al livello in cui intendiamo collocare la presente riflessione, l’interrogativo che
poniamo è se possa quantomeno ritenersi risolto il problema della giustiziabilità
delle pretese rivolte ad imporre alle imprese di adeguare i processi produttivi in
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vista della necessità di mitigare il surriscaldamento globale di origine antropica .
Del resto, che quella della giustiziabilità costituisca un tema dirimente, lo
dimostra l’esito, di poco anteriore all’approvazione della direttiva, del c.d.
“Giudizio universale” deciso dal Tribunale romano con una pronuncia di
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rigetto per difetto assoluto di giurisdizione dell’azione volta alla condanna in
forma specifica promossa da alcune associazioni ambientaliste contro lo Stato
italiano .
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5. Il precedente giurisprudenziale: il c.d. “Giudizio universale”
Nel caso appena menzionato, il giudice capitolino è giunto a pronunciare il
difetto assoluto di giurisdizione evidenziando, anzitutto, che gli impegni
contenuti nell’Accordo di Parigi avrebbero un contenuto meramente
programmatico e, pertanto, non sarebbero giuridicamente vincolanti per gli Stati
firmatari. Manca, insomma, la norma giuridica da applicare, requisito che,
successivamente alla pronuncia della Corte costituzionale , integra l’ipotesi del
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19 B. MARCHETTI, M. RENNA, Il diritto amministrativo nel tempo post-moderno. I processi di
giuridificazione: soggetti, tecniche, limiti, in Giur. It., 12, 2017, pp. 2766 e ss.
20 Non è, ovviamente, l’unico ma è indubbiamente quello concettualmente più sfidante insieme
a quello della legittimazione ad agire. In tema, v. C. CUDIA, Gli interessi plurisoggettivi tra diritto e
processo amministrativo, Santarcangelo di Romagna, 2012, 204. In argomento anche F. DE
LEONARDIS, Verso un ampliamento della legittimazione per la tutela delle generazioni future, in F. Astone
- F. Manganaro - A. Romano Tassone - F. Saitta (a cura di), Cittadinanza e diritti delle generazioni
future, Soveria Mennelli, 2010, 51; F. FRACCHIA, Sviluppo sostenibile e diritti delle generazioni future, in
Riv. quad. dir. amb., 2010, 13; E. ROMANI, Il principio dello sviluppo sostenibile nella sua dimensione
processuale: suggestioni per una legittimazione a ricorrere uti civis, in A.a. V.v., Doveri intergenerazionali e
tutela dell’ambiente. Sviluppi, sfide e prospettive per Stati, imprese e individui, cit., p. 204 ss.
21 In questa prospettiva, le richieste attoree mutuano la strategia già attuata nel famoso leading
case “Urgenda” che ha trovato sponda presso il giudice olandese che ha introdotto l’obbligazione
statale di “fare di più” di quanto non fosse richiesto dalla legislazione vigente basandosi sui dati
risultanti da un report IPCC risalente al 2007.
22 Trib. Roma, 26 febbraio 2024, n. 3552 prontamente acquisita da Eni s.p.a. tra le decisioni a
favore della propria impostazione defensionale.
23 Il riferimento è a Corte Cost. 18 gennaio 2018, n. 6 in Foro it., 2018, 2, I, 373 e in Giur. Cost.,
2018, 1, 104 con nota di SIGISMONDI, Questioni di legittimità costituzionale per contrasto con le sentenze
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