Page 18 - IANUS Diritto e finanza - Rivista semestrale di studi giuridici - N. 29 - giugno 2024 - Il diritto alla sostenibilità: strumenti giuridici della transizione ecologica
P. 18

MASSIMO D'AURIA





               mercato.  Più  precisamente,  secondo  tale  impostazione,  l’acquisizione  delle
               risorse  “all’interno  dell’impresa”,  piuttosto  che  “attraverso  il  mercato”,
               costituisce un’opzione più efficiente di produzione di valore almeno fino a
               quando  i  costi  di  governance  risultino  inferiori  a  quelli  transattivi  che
               l’impresa affronterebbe per reperire le risorse attraverso lo scambio ripetuto
                          11
               sul mercato .
                  All’interno  di  tale  cornice  teorica,  la  dimensione  dell’impresa  costituisce,
               pertanto, l’esito di una strategia produttiva di valore che si propone di contrastare
                                12
               i rischi di mercato .
                  Nell’affermare che l’impresa costituisce strategicamente il social arrangement
               alternativo al mercato più idoneo a gestire la produzione di valore, il passo è
               breve per incorporare, nel segno della sostenibilità ambientale, anche la gestione
               delle esternalità negative, intese come astrette da un nesso pertinenziale con il
               valore  prodotto.  Semmai,  l’aspetto  più  difficoltoso  sul  piano  concettuale  è
               determinato dall’esigenza di traslare la proposizione originaria del teorema di

                  11  Sempre secondo COASE, R. H, The nature of firm, in Economica, 4 (1937): pp. 386-405 la scelta
               tra  produrre  tutto  all’interno  dell’impresa  oppure  ricorrere  al  mercato,  ossia  di  reperire  l’input
               necessario  attraverso  scambi  di  mercato,  è  dettata  dalla  logica  della  convenienza  marginale  e,
               dunque,  dal  pay  –  off  tra  i  costi  di  governance  che  aumentano  al  crescere  della  dimensione
               dell’impresa e i costi di transazione in cui l’impresa incorre quando ricorre al mercato. In tema, v.
               F. CAFAGGI, P. IAMICELI, Retulating contracting in global value chains. Institutional alternatives and their
               implications for transnational contract law, 16, European review of contract law, 44, (2020), 44-73; adde L.
               VENTURA, Corporate sustainability due diligence and the new boundaries of the firms in the European Union,
               in European Business Law Review cit, p. 267 secondo cui i confini dell’impresa non sono più legati ai
               “property  rights”  o  alla  “chain  of  control”  ma  “They  move  along  with  sustainability  due  diligence
               requirements provided by the law”.
                  12  È  appena  il  caso  di  osservare  che,  anche  in  questa  prospettiva,  il  contratto  svolge  la
               funzione fondamentale organizzativa della produzione, funzione che dunque è più complessa
               di quella sin qui prevalentemente studiata di puro scambio. In tema v. GRUNDMANN, CAFAGGI,
               VETTORI (a cura di), The organizational contract. From exchange to long – term network cooperation
               in  European  contract  law,  Ashgate,  2013,  passim.  In  linea  teorica  generale,  vale  la  pena
               evidenziare come la nozione di contratto d’impresa sottesa alla Proposta che qui si intende
               impiegare è una proposta interpretativa nel senso indicato da A. GENTILI, I contratti d’impresa
               e il diritto comune europeo, in P. SIRENA, Il diritto europeo dei contratti d’impresa. Autonomia negoziale
               dei privati e regolazione del mercato, Milano, 2006, 95ss. Esso è da interpretarsi come strumento
               della libertà d’iniziativa economica dell’impresa, oltre che come tassello della competizione
               tra imprese, prestandosi in questa sua veste ad essere identificato per la funzione che essa svolge
               rispetto  all’impresa,  ossia  quale  fenomeno  attuativo  di  strategie  rivolte  ad  appropriarsi  del
               valore estratto dai processi produttivi. Sulle declinazioni della categoria dei contratti di impresa
               si vedano A. DALMARTELLO, I contratti delle imprese commerciali, Padova, 1962; G. OPPO, Note
               sulla contrattazione di impresa, in Riv. Dir. civ., 1995, p. 629; A. A. DOLMETTA, Sui “contratti di
               impresa”: ipoteticità di una categoria (ricordo di Arturo Dalmartello), in Jus, 2009, p. 281; nonché i
               saggi raccolti nel volume a cura di, Da ultimo, v. M. RENNA, Garanzie personali e attività di
               impresa, Pisa, 2021, p. 30, 55, 97,117 ove amplia bibliografia, il quale giustamente osserva che
               la connotazione imprenditoriale implica il riconoscimento della connessione funzionale del
               contratto inserito nell’attività commerciale, trattandosi di un momento attuativo dell’impresa
               che,  come  tale,  “risulterà  meritevole  di  tutela  e  compatibile  con  l’ordinamento  giuridico
               qualora non contrasti con l’art. 41, comma 2, Cost.”.

                                                    16
   13   14   15   16   17   18   19   20   21   22   23